SAN LUCA – Con un fragoroso applauso si da ufficialmente avvio alla manifestazione più attesa d’autunno. Un minuto di silenzio per ricordare il patròn spirituale del premio letterario Corrado Avaro, padre Stefano De Fiores, il mariologo sanluchese scomparso qualche mese fa. Una sala gremita, molti i volti illustri del panorama politico, istituzionale reggino, una larga fetta del quadro culturale è qui per omaggiare i vincitori del premio. Ad aprire La serata l’intervento di don Pino Strangio che ha voluto ricordare l’importanza socio-culturale della premiazione, le sue parole, tuttavia, si sono dirette al ricordo di due padri illustri Don Massimo Alvaro, fratello del pregiato scrittore, e padre Stefano de Fiores. {youtube}8Ce05_zGgUQ&feature|640|480{/youtube}.
Per poi continuare dicendo: ‹‹E’ motivo di orgoglio aver potuto realizzare ancora una volta questa premiazione. Anche se alcune difficoltà economiche, non sappiamo se create volontariamente o per ingarbugliate situazioni burocratiche, stavano per mandare in fumo dodici anni di intensa attività di alcuni collaboratori che senza alcuna retribuzione hanno realizzato e portato avanti la fondazione Corrado Alvaro››. La crisi economica si abbatte, quindi anche sul premio letterario Corrado Alvaro, salvato dalla richiesta di ‹‹un fido temporaneo a una banca del luogo – ci ha spiegato don Pino Strangio – speriamo adesso che la regione voglia venirci in contro, anche perché questa manifestazione è diventata una perla nel campo della letteratura, basti pensare – ha concluso – ai vincitori di questo premio, uno fra tutti Carmine Abate vincitore del premio Campiello e già insignito all’inizio della sua carriera qui a San Luca del premio letterario Corrado Alvaro››. A seguire l’intervento di don Pino, le parole di Aldo Maria Morace, presidente della fondazione Corrado Alvaro che ha ricordato come: ‹‹con questo evento noi rivendichiamo fortemente la presenza dell’altra Calabria, la Calabria che resiste che avanza. E’ difficile sopravvivere in queste ristrettezza economiche, ma è anche vero – ha continuato – che noi calabresi non ci arrendiamo››. Un chiaro riferimento al poco interesse delle parti politiche, nello specifico alla regione, alla dimensione culturale, Morace ha infatti proseguito: ‹‹Non solo i contributi sono elargiti con difficoltà ma i criteri non sono sempre trasparenti. Quello che più offende – chiosa – il presidente della fondazione – è che i tempi sono grami e così facendo si sta uccidendo la cultura, basti pensare che l’Italia spende per la cultura sei volte in meno della Francia, quattro della Germania, tre della Spagna, non credo che tagliando, sterilizzando la cultura, si facciano grandi passi avanti. Dico questo – ha infine concluso – per ribadire come nonostante le condizione miserrime siamo riusciti a fare moltissimo, e mai come quest’anno la rosa dei vincitori è stata così carica di senso e segno››. Un conflitto che tra economia e cultura che non può fare a meno di essere presente soprattutto in questi momenti, dove è la cultura, la letteratura, la parola a dirompere prepotentemente. Ad essere premiati nel calar del sole nella cornice sanluchese, per la sezione narrativa, Marco Balzano con l’opera il figlio del figlio e Carmine Abate con il libro La collina del vento: ‹‹Non posso descrivere la felicità che provo in questo momento – ha dichiarato Abate che con il premio Corrado Alvaro raggiunte quota tre riconoscimenti per il libro edito da Mondadori – questo riconoscimento ha per me un valore speciale, perché viene direttamente dalla mia terra››. Una serata ricca di presenze e di entusiasmo, ad essere insigniti del premio letterario Corrado Alvaro, Paolo Bagnoli a cui va il premio saggistica e Giuliano Santoro, con il premio giornalismo, mentre il premio per la tesi di laurea dal titolo: Corrado Alvaro in Viaggio su Temistocle l’ha ricevuto Antonio Mastrandrea. Ad essere insigniti del riconoscimento da parte del consiglio di amministrazione Cosimo Sfameli e Francesca Parisi entrambi messinesi, un premio che ringrazia e ricorda il loro preziosissimo contributo nella lotta alla ‘ndrancheta, un grazie coronato va anche al sanluchese Fortunato Nocera promotore della fondazione della quale è stato prima consigliere e poi segretario per oltre dieci anni. Fra i premiati, infine, anche Tullio De Mauro, (una vita per la cultura), Lorenzo Del Boca (Una vita per il giornalismo), Giovanni Filocamo (una vita per la giustizia e per la legalità). Un riconoscimento speciale anche al presidente della provincia Giuseppe Raffa, ad Antonio Tallura, Beniamino Chiappetta, Sante De Angelis e a Demetrio Crucitti.
ADELINA B. SCORDA
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