di Antonio Guerrieri
MAMMOLA – “Mammola, stazione di Mammola. Il treno per Marina di Gioiosa Jonica è pronto in partenza sul binario 1. Ferma a Grotteria, San Giovanni di Gerace/Martone, Gioiosa Jonica Superiore”.
Quello che potrebbe sembrare un’improbabile parodia ferroviaria in salsa “Torbido” al pari di “C.S.I. – Grotteria” (omaggio al più noto telefilm americano CSI – MIAMI) che impazzava sul web pochi anni fa è invece il probabile annuncio che è risuonato nella vallata del Torbido dal 1931 al 1968, anno in cui la linea a “scartamento ridotto” delle Ferrovie Calabro Lucane vide interrotto il traffico con l’ordine di servizio del 15/09/1968.
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Due i principali motivi della chiusura: la mancata realizzazione del tratto, già progettato, tra Mammola (che allora aveva circa 10.000 abitanti) e Cinquefrondi, per mutate volontà politiche, e un paio di gravi incidenti lungo altre linee che portarono ad una gestione commissariale governativa che si protrasse per decenni e che si limitò a gestire svogliatamente l’ordinario senza una reale volontà di sviluppo cedendo facilmente alla tentazione del gommato che, innaturalmente, rese in breve tempo le Ferrovie Calabro Lucane, oggi Ferrovie della Calabria, la principale autolinea della regione.
A 46 anni dalla sua definitiva soppressione la linea è ormai a pieno titolo nel novero delle “ferrovie dimenticate” (o ignorate) che da 7 anni, il 2 marzo quest’anno, vengono celebrate in tutta Italia, su iniziativa dell’associazione Co.Mo.Do. (http://www.ferroviedimenticate.it/) a cura di gruppi e associazioni che attraverso la cura della memoria vogliono trasmettere più di un messaggio al grande pubblico.
Vi sono, ad esempio, iniziative di ripristino straordinario dei vecchi treni a vapore (come quella di Cosenza, che ha richiamato partecipanti anche dall’estero, organizzata da Ferrovie in Calabria del giovane presidente Roberto Galati in collaborazione con le Ferrovie della Calabria) per sottolineare le opportunità turistiche di linee che permettono di attraversare scenari naturali da un punto di vista diverso ed eccezionale o iniziative di trekking come quella organizzata da ASD Kalabria Trekking di Pizzo e Associazione I Sognatori sulla ex linea Chiaravalle – Soverato.
Non mancano iniziative dedicate alla memoria in chiave di denuncia e allarme per il presente come quella organizzata in stazione, a Crotone, che è in avanzata fase di smantellamento di servizi e strutture.
Nulla è stato però organizzato nella Locride e nella Piana di Gioia Tauro (dove fino all’avvento di Scopelliti e Fedele al governo regionale i treni ancora circolavano tra i principali centri pedemontani della Piana e le città di Gioia Tauro e Palmi) dove sarebbe stato altrettanto importante farlo proprio perché per via dell’indifferenza collettiva si rischia di perdere anche l’esistente, una su tutti la stazione FS di Marina di Gioiosa Ionica che, pur essendo una stazione di interscambio (tra Jonio e Tirreno, tra i pullman (sic!) delle Ferrovie della Calabria e la linea jonica delle Ferrovie dello Stato) è stata inserita tra le stazioni che verranno entro l’anno trasformate in semplice fermata con l’eliminazione del secondo binario (dopo aver perso il terzo solo pochi anni fa e dopo aver subito pesanti e costosi interventi di adeguamento tecnologico ai deviatoi,i cosiddetti“scambi”, in ingresso e in uscita e di ristrutturazione al fabbricato di stazione, tra i più belli della costa ionica) oltre ad essere l’unica tra le principali stazioni della jonica a non avere la fermata del treno per Crotone al mattino che successivamente viene beffardamente fatto fermare, per incrocio e non per servizio viaggiatori, nella stazione di Riace.
Chi scrive, preso quindi dai sensi di colpa, da appassionato, da cittadino, da pendolare e soprattutto da referente C.I.U.Fe.R (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali) per non aver pensato di organizzare nulla per la giornata del 2 Marzo ha estemporaneamente coinvolto alcuni amici per un’escursione reportage lungo ciò che rimane dei 14km di ferrovia che per 37 anni hanno permesso ai comuni e alle popolazioni della vallata di avere a disposizione un importante strumento di sviluppo socio-economico che li ha indubbiamente avvantaggiati e resi all’avanguardia, non solo per l’epoca, rispetto ai meno accessibili paesi dell’entroterra locrideo.
Partenza, in auto, intorno alle 10 di sabato 1 marzo dall’ex stazione di Gioiosa Marina, attualmente deposito pullman delle Ferrovie della Calabria (e oggetto del contendere per la realizzazione di un parco urbano). Tra Gioiosa Marina e Gioiosa Jonica non abbiamo trovato tracce evidenti dell’ex linea, se non ad intuito in base alla pendenza e alla conformazione di alcuni sentieri, fino a pochi metri dal centro abitato di Gioiosa Jonica, dove da un terreno incolto sono sbucati due “fossili” di traversina in legno piantati nel terreno.
Ancora imponente e tutto sommato ben conservato appare invece il fabbricato della stazione di Gioiosa Jonica “Superiore”, situata a 102,50mt sul livello del mare, come scritto sulla parete frontale, preannunciata da una serie di recinzioni in cemento di aspetto tipicamente ferroviario poste nei pressi dei fabbricati vicini al semaforo stradale.
Dalla stazione di Gioiosa Superiore alla “fermata” di San Giovanni/Martone la linea pare essere stata fagocitata dalla strada per San Giovanni di Gerace, ma in realtà il tracciato corre parallelamente alla strada poco più in alto e prova ne sono sia un ponticello lungo un diritto e stretto sentiero sia soprattutto una galleria che spunta a pochi metri da quella della strada “Jonio-Tirreno” che in quel punto taglia e attraversa il vecchio tracciato ferroviario che spunta in maniera evidente subito dopo su un livello sfalsato e protetto da muretti e ringhiere lungo la strada per San Giovanni abbandonata subito dopo la relativa fermata per incurvarsi su uno stretto ponte ad archi e salire dolcemente verso la stazione di Grotteria che domina la valle guardando dall’alto proprio la fermata di S. Giovanni/Martone.
In questo tratto in più di un luogo sono stati individuati possibili pezzi di materiale ferroviario verniciati e usati a mo’ di palizzata portante per cancelli poderali e nei pressi della fermata di San Giovanni una sterminata serie di pezzi, di probabile materiale metallico ferroviario, saldati curiosamente e disposti in file parallele dà l’impressione, in linea con la giornata della memoria ferroviaria del 2 marzo, di un piccolo cimitero “ferroviario” nei pressi , coincidenza, del luogo più ricco di testimonianze legate alla Mammola-Gioiosa Marina con, a parte i pezzi metallici, ben 2 fabbricati, di cui uno addirittura con struttura adiacente adibita a bagni pubblici per uomini e donne, 2 ponti e una galleria.
Proseguendo subito dopo, infatti, una lunga galleria in curva permetteva al treno, e ora a temerari automobilisti, di spuntare nel territorio di Mammola e solo il Musaba di Nick Spatari impedisce, oggi, di poter proseguire sul vecchio tracciato fino ai famosi “archi” all’ingresso del centro urbano che quasi nessuno conosce e riconosce per la loro vecchia importante funzione.
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Il viaggio termina nel piazzale della stazione capolinea della tratta dove sono tuttora presenti il fabbricato della stazione, il locale di ricovero dei mezzi ferroviari (ancor’oggi un’officina meccanica anche se non ferroviaria) ed altre strutture funzionali all’esercizio della linea.
Si decide, anche se ormai è stata abbondantemente oltrepassata l’ora di pranzo, di fare una breve passeggiata sugli archi ferroviari con la speranza di trovare ancora una traccia immutata del passato. La speranza è ripagata poiché, oltre alla massicciata ancora presente, sono lì ad accoglierci alcuni pezzi ancora in condizioni originali, illudendoci per un attimo che anche una rotaia sia lì, l’unica rimasta di tutti i 14km di linea all’epoca esistenti. E’ un abbaglio, ci somiglia soltanto, ma non ce ne siamo subito resi pienamente conto. (Ci verrà poi detto in un secondo momento che malgrado tutto eravamo effettivamente vicini alla preziosa “reliquia” in quanto proprio adiacente alla vecchia rimessa e quindi proprio a fine linea sono ancora esistenti, ma affogati nel cemento/asfalto le uniche ed ultime tracce di rotaia)
Prima di rincasare è doveroso un ultimo saluto, dall’alto, alla vecchia stazione appoggiati alla ringhiera di fronte alle scuole del paese. Chiudiamo gli occhi e sentiamo nitidamente sbuffi, fischi, voci e rumori che dal 1931 al 1968 hanno accompagnato quotidianamente le vite di Mammola, Grotteria, San Giovanni/Martone, Gioiosa Superiore e Marina.
Ci rendiamo così conto, visceralmente, che con quell’ordine di servizio del 15 Settembre 1968 non è stata soppressa soltanto una piccola linea ferroviaria, ma anche, forse irrimediabilmente, lacerata l’anima di interi paesi e delle loro genti.
Antonio Guerrieri – Referente C.I.U.Fe.R Locri
Foto: Francesco Emanuele Capogreco e Massimo Albanese
Info storiche: www.webalice.it/robertotroiano
Giornata Nazionale Ferrovie Dimenticate:
http://www.ferroviedimenticate.it/
Foto d’epoca
http://www.webalice.it/robertotroiano/FAL/gioia%20tauro/Gioiosa%20J.stazioneFCL.jpg
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Video ponte Grotteria
https://www.dropbox.com/sh/ckhidjxoek16mcn/lW2J98Z6pP/20140301_122241.mp4
Mappa linee Ferrovie Calabro Lucane
http://www.webalice.it/robertotroiano/linee.JPG