Nella Photo Pino Mammoliti
R. & P.
La morte improvvisa ed inaspettata di Sergio Lupis,oltre a riproporre in modo feroce la irrisolta vertenze dei perché da rivolgere a Dio,impone a noi comuni mortali la drammatica sequenza dei ricordi(nel caso di Sergio tutti belli e teneri) dei quali vorremmo, oggi, riviverli tutti di un fiato e con l’audio ai massimi decibel.Tenero con i deboli e gigante con i nani processuali,ha insegnato a tutti, indipendentemente dal ruolo ricoperto in udienza,che il rispetto delle regole e dello stile,rappresenta la più alta forma di garanzia costituzionale.Se a questi parametri aggiungi la buona educazione,il risultato finale lascerà tutti contenti,anche gli sconfitti.Purtroppo quella lezione non l’hanno capita tutti,sopratutto coloro i quali lo hanno avversato e perseguitato trent’anni fa e, con pretesti più velenosi, di recente. Sarà Dio a farlo volare come solo lui era capace di fare,chi pretendeva di tarpare le sue ali,non comprendeva una soltanto delle lezioni che teneva la profonda e generosa umanità,in uno, con lo stile autenticamente nobile, rendono la cifra del valore di Sergio.Sarà compito necessario di tutti coloro che lo hanno conosciuto,in particolare degli avvocati penalisti, portare avanti senza reticenza alcuna, tutto ciò che,senza nulla pretendere, ha donato ai suoi,apparentemente, simili.