di Simona Ansani
ROCCELLA JONICA – Il dato elettorale di Roccella Jonica riflette quasi in modo speculare quello nazionale. Una buona affermazione del Pd, seguita dal Pdl, una presenza montiana anche qui intorno al 10% dei voti espressi, quasi seicento voti per Grillo, e praticamente il collasso della sinistra di Rifondazione, dei Comunisti Italiani, legati a Ingroia. Questo è un risultato che nell’attribuire il primato al Pd pone allo stesso degli interrogativi. L’onorevole Domenico Bova, segretario del circolo cittadino, riconosce comunque che questa affermazione non costituisce una vittoria, tantomeno può fornire in futuro una ipoteca per la costruzione di un centro sinistra solido e forte.
Da qui la necessità innanzitutto di chiedere ai vertici regionali del partito di intraprendere senza tentennamenti la stagione congressuale, che servirà quale momento di discussione per articolare una proposta politica seria e soprattutto più largamente condivisa, e in un secondo tempo cercare di recuperare quel mal contento e quel disagio sociale che anziché riconoscersi nel Partito Democratico ha premiato il movimento 5 stelle. Questo è motivo per il quale l’onorevole Domenico Bova ha informato la sua assemblea degli iscritti circa la volontà di creare un centro politico culturale che abbia come obbiettivo quello di ravvivare la sensibilità dei cittadini alla politica, ma soprattutto di riavvicinarli alla responsabilità amministrativa. Quindi, uno strumento di attiva partecipazione per ristabilire un dialogo civico con tutti coloro che mantenendosi al di fuori del sistema partitocratico lo hanno contestato e lo rifiutano con l’obiettivo di neutralizzarlo. Il dibattito politico che da qui si potrebbe sviluppare vede al suo orizzonte le comunali del 2014. Capitalizzare il patrimonio di consensi che riconosce al Pd la maggioranza relativa, forse non può bastare, se determinati temi, come per esempio l’occupazione, e quindi il lavoro, non saranno debitamente affrontati per ricucire un tessuto sociale, che il grillismo rischia di lacerare ancora di più. È una responsabilità civica, ancor prima che politica, quella che l’onorevole Bova si sta assumendo insieme al suo circolo, ed è evidente che in un clima così caotico e magmatico, avere le idee chiare sul futuro non è certo cosa di poco conto. Se questo allarme è stata avvertito dalla locale sezione è opportuno che venga trasferito ai quadri dirigenti provinciali e regionali, per segnalare la debolezza congenita che purtroppo la proposta politica in senso generale, porta con se. Se questo disagio segue un moto ascendente che partendo dal basso risale sino ai vertici allora sarà possibile mettere in piedi in maniera organica un progetto che riesca a intercettare il malcontento , istituzionalizzarlo restituendo soprattutto dignità ai partiti che sono le uniche organizzazioni costituzionalmente riconosciute deputate a candidarsi al governo del paese, altrimenti, si dovrà definitivamente abdicare a questo ruolo, e considerare nostro malgrado che il modello di Governo e di rappresentanza concepito dai padri costituenti vada definitivamente archiviato.