RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Nell’ambito dei lavori per la rimodulazione della legge regionale 27/85 recante disposizioni attuative in materia di diritto allo studio, i componenti del tavolo operativo insediato su indicazione del consigliere Sebi Romeo, hanno incontrato, nella riunione tenutasi ieri in consiglio regionale, il neo nominato Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Antonio Marziale.
Dopo un excursus illustrativo del percorso ad oggi compiuto, il confronto si è sviluppato sulle finalità che la nuova legge dovrà contenere. Un punto più di altri ha colto l’attenzione di tutti, il riferimento alla promozione e al sostegno di progetti di qualificazione dell’offerta formativa ed educativa che prevedano percorsi volti alla crescita della cittadinanza attiva e della cultura della legalità, della pace, del rispetto della dignità e dei diritti umani. Dopo un’attenta analisi da parte del garante sulla necessità di definire con estrema chiarezza gli intenti della proposta di legge, anche attraverso l’utilizzo di una terminologia univoca, si è unanimemente convenuto di aggiungere un’ulteriore passo riferito alla crescita degli studenti attraverso “azioni di contrasto alla ndrangheta”.
“Non basta incidere sulla cultura della legalità in un territorio come quello calabrese -la riflessione conclusiva del gruppo di lavoro- la scuola deve instillare in ogni giovane l’idea del contrasto alla fenomenologia mafiosa, anche stimolando gli studenti a riconoscerne la denominazione. Un’azione dirompente, in linea con le indicazioni del presidente Oliverio, che -concludono- mira a stimolare e contribuire al percorso di annullamento di quell’aura di mistero che avvolge la ndrangheta e che ancora affascina parte della nostra società, soprattutto in giovane età”