di Domenica Bumbaca
«Una buona preparazione è sempre frutto di un buon lavoro d’equipe. Serve programmazione ed unità di intenti tra tutti i componenti dello staff tecnico». Questo il consiglio di Ilario Capocasale, preparatore atletico di molti club sportivi della zona e dell’Associazione Arbitri Locri.
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Con lui abbiamo scambiato due chiacchiere e conosciuto più da vicino il mestiere di preparatore. In quello che fa ci mette entusiasmo, passione e professionalità, connubio perfetto per riuscire a distinguersi nel suo mestiere.
Ilario Capocasale, nato a Locri, 36 anni, diplomato all’Isef di Firenze nel 2003, ha vissuto e lavorato a Firenze per otto anni durante i quali è stato il responsabile delle categorie ragazzi/e per la più vecchia società di atletica leggera in Italia, l’Assi Banca Toscana. Ha collaborato nel settore giovanile della Fiorentina di Cecchi Gori e frequentato seminari di perfezionamento e numerosi convegni di aggiornamento in materia di preparazione atletica per sport di squadra ed individuali e sulla rieducazione . Segue il recupero funzionale post trauma di molti atleti fino al loro ritorno in campo. Leggendo il suo ricco curriculum salta subito all’occhio il gran numero di obbiettivi raggiunti nell’atletica leggera, nel calcio, nel tennis e da qualche anno a questa parte anche nel calcio a 5 insieme allo Sporting Locri. “Free Time” è diventato il suo motto tanto da aprire una palestra insieme alla moglie Bruna.
In molte società sportive si è partiti con la preparazione atletica. Forse molti utilizzano questo termine in maniera inappropriata! Ma cosa serve veramente per una buona preparazione?
«Una buona preparazione, è sempre frutto di un buon lavoro d’equipe. Serve programmazione ed unità di intenti tra tutti i componenti dello staff tecnico. Programmare l’intera stagione e non solo il periodo di preparazione pre campionato. Solitamente si ritiene che il periodo di preparazione sia talmente delicato ed importante al punto che se gestito male o se mal programmato, possa compromettere un’intera stagione. Secondo me non è così, è impensabile che se ci si allena bene ad agosto si possa essere in forma anche a marzo. Con questo non intendo dire che la preparazione precampionato sia inutile, anzi, voglio sostenere che se non viene mantenuta una certa uniformità di allenamento anche durante il campionato, tutto il lavoro svolto in questo periodo rimane fine a se stesso. Capita di vedere allenatori chiedere di lavorare nel periodo estivo su volumi molto alti di lavoro e una volta iniziato il campionato e per la sua intera durata non riproporre più allenamenti specifici; non credendo più necessario allenare per esempio la forza sugli arti inferiori o la potenza aerobica. Capita di vedere società che si affannano a cercare palestre disponibili per il periodo estivo e poi durante l’anno non fanno lavorare i propri atleti in palestra. Per una buona preparazione quindi serve non strafare. Quello che si fa nel periodo pre campionato va poi riproposto durante l’anno con carichi sicuramente inferiori ma bisogna che il lavoro svolto abbia una logica consequenzialità».
Sei il punto di riferimento di molti club ed enti sportivi. Qual è il tuo segreto, o meglio il tuo insegnamento? Quali consigli agli sportivi?
«In questo lavoro non ci sono segreti. Bisogna tenersi costantemente aggiornati, non vendere fumo perché alla fine i risultati sono quelli che contano. Oggi con un pc ed una connessione internet tutti sono in grado con un click di procurarsi programmi di allenamento, diete, preparazioni atletiche ecc… Ma la riflessione è: per quale atleta quel tipo di preparazione è buona? Occorre affidarsi sempre a persone competenti che valutino lo stato individuale di forma dell’atleta mediante test e visite mediche specialistiche. Solo con l’oggettività dei dati raccolti si può programmare un lavoro valido e vincente. Per la stagione 2014/2015 seguirò come preparatore atletico lo Sporting Locri, squadra che milita in serie A di calcio a 5 femminile. Mentre come responsabile della preparazione atletica seguirò l’A.C. Locri squadra che milita nella promozione calabrese di calcio a 11 , la sezione arbitri dell’ A.I.A. di Locri e la neonata società di calcio a 5 maschile Locri Futsal. Se non avessi la passione non credo che riuscirei a seguirli adeguatamente tutti. Quindi il mio segreto credo sia quello di aver avuto la fortuna di fare della mia passione il mio mestiere. Un consiglio agli sportivi? Anche il più banale degli allenamenti può mettere a rischio la vostra incolumità. Controllate sempre con visite mediche specialistiche la vostra idoneità alla pratica sportiva e non strafate».
Hai lavorato anche nelle scuole come vedi l’ora di ed. fisica?
«Credo che all’ora di ed. fisica ormai da anni sia stata data una scarsa rilevanza. Gli alunni la intendono come un’ora di ricreazione e di svago. La colpa non credo sia da attribuire a loro. In molte scuole mancano le strutture adeguate per poter svolgere le prove pratiche e questa carenza strutturale diventa spesso l’alibi del prof. svogliato. La materia è affascinante poiché tratta l’anatomia, la fisiologia, nozioni di pronto soccorso, psicologia e si può senz’altro insegnare dandole la stessa dignità delle altre materie».
Buona preparazione.