di Redazione
PLATI’ – Dopo le celebrazioni della Festa della Repubblica a Platì, fortemente volute dal Partito Democratico, il segretario regionale Ernesto Magorno ha scritto al vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva per ringraziarlo delle parole pronunciate in quella occasione.
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Questo è il testo integrale della lettera indirizzata da Magorno al vescovo.
“Eccellenza Reverendissima,
l’iniziativa del 2 giugno a Platì ha visto una grande partecipazione dei Platiesi che hanno dimostrato
chiaramente e apertamente di non volersi arrendere, rivendicando, così, il forte bisogno di liberarsi
da ogni logica mafiosa e da qualsiasi forma di corruzione e illegalità.
È vero, Platì ha bisogno di interventi tangibili che risolvano le tante criticità di cui questa comunità
soffre:assenza di infrastrutture, carenza di servizi essenziali, mancanza di lavoro, di risorse e di
prospettive soprattutto per i giovani.
Platì, lo ribadisco, non è solo ‘ndrangheta, ha una storia antica, fatta di profonda passione civile e di
immensa generosità.
Amo ripetere, perché ne sono pienamente convinto, che la Calabria tutta è una regione “normale”,
con importanti questioni da definire, ma abitata da donne e uomini onesti e laboriosi, ragazzi e
giovani, capaci e ricchi di potenzialità, troppe volte strumentalizzati dai politici e sui quali bisogna
scommettere, garantendo, con i fatti e non solo a parole, prospettive certe per il loro avvenire e
condizioni di vita più solide.
La lotta alla criminalità organizzata non si combatte con le belle parole ma va combattuta giorno
per giorno, sul campo, educando all’amore per la legalità, creando cultura, occupazione e sviluppo.
Io sono un uomo che viene dai territori, il primo segretario regionale del PD calabrese che è partito
dalla realtà quotidiana che vivono i sindaci, dall’esperienza di chi ogni giorno è tra la gente e con la
gente e ne fa propri, perché li vive in prima persona, disagi e difficoltà.
Da sempre sostengo che la buona politica e il buon governo non possono non misurarsi con il
territorio e interpretarne i bisogni, perché qui è la Calabria vera, quella della gente comune, con
tutte le sue problematiche e aspettative.
E ho imparato che anche da posizioni politiche differenti ci si deve ritrovare uniti nei veri valori
della vita, primo di tutti quello universale della solidarietà e dell’attenzione agli ultimi.
Papa Francesco ci insegna a mettere sempre e comunque l’uomo al centro di ogni nostra azione e a
spalancare le porte a un futuro di speranza, “perché là dove cresce la speranza, si moltiplicano
anche le energie e l’impegno per la costruzione di un ordine sociale e civile più umano e più giusto,
ed emergono nuove potenzialità per un nuovo sviluppo sostenibile e sano”.
E per quanto mi riguarda, da segretario regionale del Pd e da deputato della Repubblica, io
proseguirò nel mio impegno e seguiterò ad essere al fianco dei cittadini in ogni battaglia di civiltà,
di democrazia e di libertà, perché non vengano mai più tradite le loro speranze e riacquistino fiducia
nella politica, nelle istituzioni, nello Stato.
Il Suo sapiente riferimento a San Tommaso che definisce la politica come “una forma di carità,
la più alta e la più degna delle azioni praticate dall’uomo”, il richiamo fatto dal parroco di Platì, nel
suo saluto, ad una Chiesa in cammino tra la gente , una Chiesa, come più volte ha detto il Santo
Padre, “chiamata a uscire da se stessa per dirigersi verso le periferie, non solo geografiche ma anche
esistenziali”, confermano e rafforzano la certezza che qualsiasi sfida orientata al perseguimento del
bene comune si può vincere solo se affrontata tutti insieme : cittadinanza, politica, istituzioni civili e
religiose.
Pertanto, certo che non mancheranno altre occasioni per incontrarci, confido nel Suo illuminato
contributo quale guida attenta e saggia della Chiesa che è in Locri-Gerace. La Sua sensibilità di
pastore sarà di grande aiuto per leggere meglio questo territorio e dare risposte concrete al profondo
disagio economico e sociale che vivono i cittadini, alle tante famiglia a rischio povertà, alla
delusione e la sfiducia dei giovani che rivendicano un futuro diverso, un futuro di riscatto, più
giusto e migliore.
Nell’augurarLe che il Suo ministero sia sempre più ricco di quei frutti spirituali di cui il nostro
tempo ha tanto bisogno, Le porgo cordiali saluti.
Il Segretario Regionale
Ernesto Magorno”