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“Non lavoriamo pensando di essere delle parti contrapposte. La Regione non intende andare sulla testa dei cittadini. E’ dovere di noi tutti, trovare una soluzione, che sia la migliore possibile per le esigenze di tutela del territorio e dei cittadini…”, questi alcuni spunti dell’intervento dell’Assessora Regionale all’Ambiente, dott.ssa Antonella Rizzo, nel corso del lungo incontro svoltosi presso il competente Dipartimento della Cittadella Regionale di Catanzaro, lo scorso giovedì, 1° giugno, su iniziativa del Partito Democratico di Siderno, in merito alla questione dell’impianto RSU, ubicato in C.da San Leo di Siderno.
Un Tavolo tecnico particolarmente fervido, cui hanno preso parte, oltre ai funzionari tecnici del medesimo dipartimento, anche il Sindaco del Comune di Siderno, Ing. Pietro Fuda, alcuni consiglieri comunali, tra cui, Mariateresa Fragomeni, Giorgio Ruso, Salvatore Pellegrino, Antonio Sgambelluri, Giuseppe Oppedisano, Pietro Sgarlato e Michele Cataldo, rappresentanti dei vari partiti, quali Alessandro Archinà, Giusy Massara, Alessandro Siciliano e Marcello Cordì, nonché, per la parte tecnico-ambientale, alcuni componenti e i medesimi Presidenti dell’Osservatorio ambientale per il Diritto alla vita, Arturo Rocca, e dell’Osservatorio sui rifiuti, Maria Rosaria Tino, e di varie altre associazioni in materia.
L’incontro è stato introdotto dalla medesima Assessora Rizzo che, dopo aver informato i presenti circa i contenuti del Piano dei rifiuti, già pubblico, e frutto, comunque, degli esiti della concertazione coi territori, ha passato la parola all’Ing. Agruso per i dettagli tecnici sulle modalità operative ed applicative della soluzione proposta per l’ammodernamento dell’impianto di trattamento dei rifiuti, ivi insistente in Siderno, reso necessario non solo dalla sua vetustà e dal suo cattivo funzionamento, ma anche dagli obblighi comunitari e normativi dettati dal Ministero dell’Ambiente.
Premessa, tra l’altro condivisa, a mò di esempio dal medesimo Consigliere Sgarlato che, in proposito, ha affermato: “Io voglio che l’impianto che abbiamo adesso funzioni…” cui ha fatto da eco la dott.ssa Rizzo, assumendo che: “E’ come dire: io ho comprato una Fiat Panda 15 anni fa e pretendo che mi funzioni oggi come una Fiat 500 nuova… è lampante che un impianto vecchio non possa ridurre le immissioni e/o garantire più alte percentuali di differenziazione se, quanto meno, non venga aggiornato alle nuove tecniche”.
La soluzione proposta, tuttavia, consistente nella predisposizione di un biodigestore per il trattamento dell’organico in condizioni anaerobiche e che – a dire del funzionario Agruso – ove ben gestito e funzionante, dovrebbe garantire una percentuale di raccolta differenziata molto più vicina agli standards imposti dalla legge nonché la completa eliminazione del fetore che da anni affligge la cittadina sidernese, è stata avversata in toto da tutte le forze politiche presenti nonché dalle stesse rappresentanze delle associazioni ambientaliste presenti.
Per il Partito Democratico sidernese, ha preso la parola la capogruppo consiliare, Mariateresa Fragomeni, fautrice dell’incontro, la quale, dopo aver manifestato seri dubbi sull’efficacia risolutiva della soluzione proposta dalla Regione nonché sulle conseguenze ambientali e salutari della presenza di un biodigestore, in stretta continuità con la delibera comunale, votata all’unanimità in Consiglio Comunale il ….., con cui si era convenuto che Siderno non avrebbe ospitato più impianti di tal genere, stanti i continui disagi che ha vissuto e che vive in questi anni, ha manifestato il proprio dissenso, invitando tutte le parti ad aprire un tavolo di discussione per individuare un’alternativa possibile.
Alla luce, pertanto, della ferma posizione oppositiva di tutte le forze politiche e delle associazioni che, per la parte tecnica, non hanno esitato a lamentare i rischi ambientali di un impianto biogas, si è giunti alla conclusione che, ferma restando la necessità di risolvere il problema del fetore scaturente dall’impianto e di procedere all’ammodernamento dello stesso nell’ambito delle direttive ministeriali e delle risorse disponibili, occorra attivare un tavolo di discussione tecnico e politico per studiare i percorsi possibili. Tutti i presenti hanno naturalmente prestato detta disponibilità, rinviando ad altra data, purché tempestiva, per il prosieguo anche sulla questione depurazione e sul sito da bonificare in località Pantanizzi.
Per il Partito Democratico è fondamentale trovare una soluzione complessiva che possa mediare tra le esigenze di rispetto ambientale del territorio sidernese e le risorse disponibili. Solo un’intesa che unisca la Regione, il Comune e le varie associazioni può dar seguito ad una comunanza di obiettivi per il risanamento e lo sviluppo del paese, con l’obiettivo di assicurare la sostenibilità ambientale sempre nell’ambito degli obiettivi normativi.
E’ importante però recepire il messaggio di quest’iniziativa che segue un costante lavoro di concertazione avviato dai dem sidernesi e che, si auspica, prosegua fra le istituzioni.
Perché questa è la politica che piace: quella al servizio della gente e che non guarda al colore della casacca ma agli obiettivi comuni, quali un territorio dove turismo, ambiente e infrastrutture sostenibili tornino di casa.
Il Circolo del Partito Democratico di Siderno