R. & P. nota Rivoluzione Ecologista Animalista
Le posizioni dell’Italia sul conflitto Israelopalestinese sono sconcertanti. Vane le parole del Ministro degli Esteri Antonio Tajani. E necessario agire e dare un chiaro segnale a Israele e alla Comunità internazionale. La strage che ogni giorno viene perpetrata contro i civili nella Striscia di Gaza è una violazione dei diritti umani. Oltre 100 civili colpiti lo scorso 29 febbraio dai bombardamenti mentre erano radunati attorno ai camion di aiuti umanitari per avere del cibo. Le persone stanno morendo sotto ai bombardamenti, le macerie e di fame sulle coste del nostro mar Mediterraneo. E’ inaccettabile. Così come è inaccettabile apprendere dalla rivista italiana “Altraeconomia”, riferendo dati del commercio estero dell’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) che l’Italia ha esportato armi e munizioni per un valore totale di 817 mila 536 euro verso Israele nel periodo ottobre-novembre 2023 (233 mila 25 euro + 584 mila 511 euro).
Lo stesso Tajani ha dovuto ribadire che il Governo ha deciso di non inviare più armi a Israele. Tuttavia, il Senato ha approvato lo scorso 21 febbraio una modifica alla legge sull’export di materiali d’armamento (Legge 185/90) con il Ddl 855, che solleva non pochi dubbi.Come sottolineato da numerose associazioni in materia di disarmo, la legge che attende ora il passaggio alla Camera, non garantisce la responsabilità politica di decisioni quadro concernenti l’export di armi e la capacità amministrativa degli uffici sia per le licenze all’export che in caso di intervento per fermare le vendite di armi in caso di conflitto o violazione di diritti umani. Al contrario favorirebbe intrecci tra finanza e produzioni di armi.
Cosa significa? Che in questo modo il Governo si svincola dalle sue responsabilità in materia di vendita delle armi?Alla luce di questo, chiediamo che siano intraprese azioni e sanzioni determinanti nei riguardi di chi sta compiendo un vero e proprio genocidio sui civili intrappolati. Sono preoccupanti le posizioni di Israele che sta ora allargando il conflitto in Libano. Rischiamo ogni giorno di scatenare una Terza Guerra Mondiale. E’ quello che vuole l’Europa. L’Italia non può mandare i suoi giovani a combattere per un conflitto che non conviene a nessuno. Dobbiamo assolutamente tornare a rispettare l’Articolo 11 della Costituzione Italiana, conclude Gabriella Caramanica, Segretario del Partito politico Rivoluzione Ecologista Animalista-Rea.