R. & P.
La stima in Italia è che almeno il 70% degli incendi sia di origine dolosa. I roghi assurdi e fuori misura di questi giorni hanno colpito tutta la Calabria, ma in particolare l’Aspromonte. Ci auguriamo che vengano rapidamente individuati i colpevoli, ma come si fa a non avere il dubbio (per usare un eufemismo), specie nella provincia di Reggio Calabria e con un’azione così determinata e sistematica, che sia estranea la mano della ‘ndrangheta? La ‘ndrangheta, infatti, ha dimostrato ampiamente in questi anni quanto disprezzi la Calabria, l’ambiente, il proprio stesso territorio. Il Rapporto Ecomafia 2021 appena presentato da Legambiente, è eloquente.
I boschi, la natura, la biodiversità, sono l’immenso tesoro di questa regione, unico in tutta Europa, da cui può nascere un futuro di sviluppo, turismo e prosperità. Bruciarlo è l’atto più stupido e autolesionista che può essere concepito. Altro che onore e rispetto: bruciare i nostri boschi e la nostra terra, non difenderli, è infamità e indegnità senza appello.
Ringraziamo le persone che in queste ore stanno lottando per estinguere le fiamme: Vigili del Fuoco, Forze dell’ordine, Protezione Civile, associazioni, semplici cittadini.
Crediamo che le nostre comunità siano costituite prevalentemente da gente perbene, onesta. Non possiamo credere, però, che nessuno sia venuto a sapere chi ha appiccato gli incendi. Chiediamo ai Calabresi veri, quelli onesti, che abitano nei centri colpiti, che hanno visto bruciare il futuro dei propri figli attraverso questi roghi, di parlare! Non è più tempo di timore e omertà. Le forze dell’ordine sono affidabili. Parlate! Riferite anche solo sospetti. Non siate complici di questo ecocidio! Di fronte a quanto sta accadendo, infame è chi non parla!
Poi ci rivolgiamo agli Enti Parco, alla Regione Calabria e al Governo per lanciare alcune proposte perché tutto ciò non accada mai più.