di Simona Ansani
LOCRI – <<Pochi giorni fa avevo pubblicato un post su internet denunciando quanto sta accadendo al nostro territorio vittima di gente senza anima e cuore>>. E’ quanto ha dichiarato il Sacerdote Don Antonio Magnoli, a seguito dei numerosi incendi che proprio in questi giorni stanno avvolgendo la Locride in una morsa di fuoco. Di seguito riportiamo proprio il post pubblicato e le riflessioni dello stesso sacerdote: “Io vi darei il massimo della pena vi giuro, facendovi ripiantare tutti gli alberi che avete bruciato. GENTE IDIOTA E BALORDA. Si dovrebbero vergognare tutte quelle persone che stanno incendiando il territorio. Non si rendono conto che oltre a deturpare un paesaggio e la natura mettono in pericolo la vita delle persone? Ma vi è una coscienza in loro? A quale scopo fanno questo? Non c’è giustificazione che tenga su un gesto del genere. Ci vogliono anni per far crescere un albero e voi VIGLIACCHI devastate tutto in un secondo. Chi danneggia la natura dovrà rendere conto al Creatore stesso “.
Decine e decine sono stati gli interventi effettuati dai Vigili del Fuoco proprio nelle ultime 48 ore, e i roghi, appiccati per mano dell’uomo, e verrebbe davvero da escludere che le cause possano essere accidentali o naturali, hanno del tutto deturpato e danneggiato il sistema boschivo, quel po rimasto orami, e provocato la morte degli animali che vivono proprio in quel habitat.
«”Laudato sì mi signore per sora nostra madre terra”. Terra, “casa comune”, ricorda papa Bergoglio, che “è anche come una sorella con la quale condividiamo l’esistenza, e come una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”. I piromani o coloro che compiono tali gesta sono degli “assassini della natura”, – è il duro monito del sacerdote Don Antonio Magnoli – non si può accettare in nessun modo e giustificare tale gesto. Lo Stato dovrebbe pensare a una legge più severa per queste persone ignobili. Ancora oggi stanno bruciando ettari di bosco, mettendo a rischio non solo la vita di chi abita ma anche quella di chi è chiamato a intervenire per domarli e spegnerli. Per non parlare del grave danno ambientale e naturale, distruggendo tutto un patrimonio di flora e fauna. Mi viene da pensare – aggiunge – alle “querce” questi alberi secolari, che nessuno mai potrà rimpiazzare. Non possiamo come cittadini di questa terra a cui dobbiamo molto per il nostro sostentamento non DENUNCIARE chi compie tali gesta, dobbiamo unire le forze e combattere insieme questa abitudine annuale di incendiare la natura. Si assiste sempre più anno dopo anno a uno scenario bruttissimo, si vedono in ogni posto del nostro territorio i segni e le ferite che il fuoco ha portato, continuando così tra pochi anni non ci sarà più la vegetazione necessaria alla nostra sopravvivenza. Questo è un attentato contro la natura è non rimarrà impunito al cospetto di Dio che ce l’ha donata per la nostra sussistenza ma anche a custodia. Non si può assolutamente stare in silenzio innanzi a uno scenario del genere – conclude Don Antonio facendo un appello – mi rivolgo a tutti Voi che abitate la nostra amata terra circondata da mare e montagne, non permettiamo a nessuno di rendere la nostra terra un deserto, ricordatevi che Noi soprattutto gente meridionale veniamo dalla terra, i nostri nonni l’hanno custodita, coltivata, ma prima di tutto AMATA. Per finire un grazie a voi carissimi Vigili del Fuoco, protezione civile e altre forze chiamate a lottare contro tutti questi incendi, mettendo a rischio la Vostra vita, a Voi va tutta la nostra gratitudine e solidarietà per quello che fate, non abbiamo parole per dirvi GRAZIE. Il Creatore vi protegga ogni giorno da qualunque pericolo che incontrerete ogni qual volta che sarete chiamati a intervenire per aiutare la gente e proteggere la natura ».
Mi viene in mente il piccolo libretto di Jean Giono, L’uomo che piantava gli alberi, un racconto semplice e delicato, come il sentimento che ci riporta alla natura. Nessuna lettura può forse consolare da un’amarezza immensa difronte a tali nefandezze. Queste visibili, altre meno. Sono molte le azioni che l’uomo compie ai danni dell’ambiente, tra cui anche il consumismo con cui si attinge ai beni che ci permettono la sopravvivenza. Se penso che è proprio l’uomo l’artefice, mi chiedo perché e rimango senza risposte, ritrovando il senso nelle persone che si raccolgono per reagire, in primis chi soccorre, chi si interroga e conserva con cura il territorio che ogni giorno ci accoglie, nonostante tutto. Grazie Simona per aver raccolto in queste parole l’importanza di esserci e di reagire. Ilaria