di Gianluca Albanese (ph. Enzo Lacopo)
LOCRI – Il “day after” delle Autolinee Federico SpA è affidato a una nota stampa indirizzata alle principali testate giornalistiche regionali e nazionali, in cui si chiede la vicinanza concreta dello Stato e delle istituzioni locali dopo il gravissimo gesto perpetrato durante la notte tra domenica e lunedì, quando alcuni criminali – ancora ignoti – hanno dato fuoco a quattordici autobus parcheggiati nel deposito di contrada Riposo.
Al momento sappiamo che il gruppo di opposizione “Impegno e Trasparenza-Pd” ha chiesto un consiglio comunale aperto sul tema da tenersi proprio sul luogo dell’intimidazione e che i sindaci della Locride, questa mattina, sono stati ricevuti dal prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino.
Ma potrebbero essere anche altre le iniziative in cantiere, da una assemblea di AssoComuni della Locride al coinvolgimento di consessi più ampi, mentre è previsto l’arrivo a Locri della commissione parlamentare Antimafia.
Intanto, continuano ad arrivare alla nostra redazione numerosi attestati di solidarietà alla società Federico e di sdegno per l’accaduto, mentre l’amministratore unico Gesualdo Federico ha affidato a una nota il suo appello rivolto a tutti i calabresi per bene e alle istituzioni.
«L’inqualificabile evento doloso che ha provocato la distruzione totale di 14 bus adibiti a servizio di trasporto pubblico locale – esordisce la nota di Federico – ci impone una riflessione sul modo stesso in cui debba essere interpretato l’impegno imprenditoriale, prendendo le mosse da quella che è la storia della nostra azienda.
Autolinee Federico, nata nel 1929 su iniziativa ed intuizione della famiglia Federico , è riuscita, grazie ad una dedizione assoluta al lavoro, a raggiungere livelli di leadership nel settore strategico del trasporto di persone. Attualmente la società, strutturatasi negli anni in Spa a seguito dell’acquisizione di altre piccole realtà aziendali (ultima la Mediterraneabus) conta circa 250 dipendenti al servizio di un’utenza giornaliera di migliaia di persone (studenti, anziani, pendolari, famiglie) concentrata , in modo preminente, nella fascia ionica reggina e catanzarese.
Con attività concrete, riteniamo di aver dimostrato che è possibile fare impresa onestamente anche nel nostro profondo sud, terra asfissiata dalla nefasta presenza della criminalità organizzata, ispirando il nostro agire ai principi della legalità e serietà, ed onorando sempre, in maniera rigorosa e puntuale, tutti gli impegni contrattuali nei confronti dei nostri dipendenti e delle nostre decine di fornitori.
I fatti di Locri, rappresentano, peraltro, soltanto l’ultimo di una lunga serie di attentati ed atti intimidatori che l’azienda ha subito nel corso del tempo. Senza andare troppo a ritroso, si ritiene più che significativo ricordare che solo negli ultimi 30 mesi ci sono stati incendiati 25 pullman. Forse un record, ahi noi negativo, di cui avremmo fatto volentieri a meno. Adesso la misura è davvero colma.
Cominciamo ad avvertire, unitamente alla stanchezza di dover lottare contro un nemico spietato, un terribile sentimento di insicurezza e ed estrema vulnerabilità tale da far temere per la stessa incolumità dei nostri lavoratori, degli amministratori e persino dei passeggeri.
Confidiamo, naturalmente, nel lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura e ringraziamo quanti, e sono davvero tanti tra rappresentanti istituzionali e semplici cittadini, ci hanno manifestato solidarietà e vicinanza con attestati di stima ed inviti a non mollare. Purtroppo, però, adesso la solidarietà non è più sufficiente. E non è una questione economica, o almeno non solo economica.
Certo, i danni materiali subiti sono ingenti e richiederanno uno sforzo ed un impegno finanziario straordinario. Ma i segni indelebili di quanto accaduto sono soprattutto morali ed esistenziali.
Un’amarezza profonda, mischiata a rabbia ed incredulità, che mette in discussione l’impegno di una vita intera vissuta all’insegna del lavoro onesto, di sforzi e sacrifici.
Oggi, pertanto, avvertiamo il diritto, oltre che il dovere nei confronti dei nostri lavoratori, delle loro famiglie e dei nostri stessi utenti, di chiedere ad alta voce la vicinanza concreta dello Stato e delle istituzioni locali, consapevoli – conclude la nota – che da soli non abbiamo più le energie per andare avanti. Aiutateci!».
Siderno, storico studio legale assume nuovi avvocati
Lo storico studio legale di Siderno assume avvocati specializzati in diritto civile e penale. Posizione stabile in un contesto prestigioso...