Un “Comitato d’affari” che avrebbe organizzato un “diffuso sistema clientelare” per la gestione di appalti pubblici, ed in particolare di quelli banditi dalla Regione Calabria, ma non solo; lo smaltimento dei rifiuti e una serie di nomine ed incarichi politici.
È su questo che ha fatto luce l’inchiesta, denominata “Glicine akeronte” e condotta dalla Dda di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri, che ha portato stamattina all’arresto di 43 persone.
L’ordinanza di custodia cautelare eseguita dai carabinieri del Ros è stata emessa dal Gip distrettuale Antonio Battaglia.
Tra gli indagati, anche l’ex presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, in carica dal 2014 al 2020, la cui ipotesi di reato è quella di associazione per delinquere aggravata dalle modalità mafiose.
Tra gli indagati inoltre, ci sono inoltre gli ex assessori regionali Nicola Adamo, di 66 anni ed Antonietta Rizzo, di 59, e l’ex consigliere regionale Seby Romeo, di 48, tutti del Partito democratico.Ad alcuni degli indagati, tra l’altro, viene contestato il reato di scambio elettorale politico-mafioso.
Tra le 43 persone arrestate, c’è anche l’ex consigliere regionale Enzo Sculco, 73 anni, finito ai domiciliari.
Nell’inchiesta è indagata anche la figlia Flora, di 44 anni, anche quest’ultima ex consigliere regionale della Calabria.
Le persone coinvolte nell’operazione sono indagate, a vario titolo, per vari reati, che vanno dall’associazione per delinquere di tipo mafioso e dall’associazione finalizzata alle truffe all’estorsione ed all’illecita concorrenza.
Nell’ambito dell’inchiesta viene contestato anche un omicidio.
L’operazione è stata condotta con il supporto, nella fase esecutiva, dei carabinieri dei Comandi provinciali di Crotone, Cosenza, Catanzaro, Potenza, Parma, Brescia, Milano e Mantova e dello Squadrone Eliportato Calabria.
Ventidue delle persone coinvolte sono indagate per associazione per delinquere di tipo mafioso, 9 per associazione per delinquere, 3 per associazione per delinquere finalizzata alle truffe ed altri per turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, turbata libertà degli incanti, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio e falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Dei 43 arrestati, 22 sono finiti in carcere e 12 ai domiciliari.
Disposti altresì, 3 obblighi di dimora, 4 interdizioni dai pubblici uffici e 2 divieti di contrattare con la Pubblica Amministrazione.
123 le persone complessivamente indagate.
MISURA CAUTELARE IN CARCERE:
1. Francesco Aracri
2. Salvatore Aracri
3. Francesco Carioti
4. Cesare Carvelli
5. Antonio Corbisieri
6. Pietro Curcio
7. Maurizio Del Poggetto
8. Ulrich Mark Goke
9. Pantaleone Laratta
10. Roberto Lumare
11. Salvatore Lumare
12. Domenico Megna
13. Mario Megna
14. Pantaleone Maegna
15. Rosa Megna
16. Enrico Moscogiuri
17. Luigi Nisticò
18. Sandro Megna Oliverio
19. Santa Pace
20. Domenico Pace
21. Gaetano Russo
22. Stefano Strini
AI DOMICILIARI:
23. Rosario Arcuri
24. Giovanni Bello
25. Massimiliano Maida
26. Salvatore Panebianco
27. Mauro Prospero
28. Piero Talarico
29. Josef Wieser
30. Alessandro Frescura
31. Gustavo Vecchio
32. Giancarlo De Vona
33. Giuseppe Germinara
34. Vincenzo Sculco
OBBLIGO DI DIMORA:
35. Giuseppe Aracri
36.MariaLuisa Lucente
37. Santino Torromino
SOSPENSIONE DALL’ESERCIZIO DI PUBBLICI UFFICI:
28. Francesco Bennardo
39. Ambrogio Mascherpa
41. Nicola Santilli
DIVIETO DI CONTATTARE CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE:
42. Antonio Laratta
43. Giovanni Mazzei