di Gianluca Albanese
REGGIO CALABRIA – La prima sezione penale della Corte d’Appello di Reggio Calabria, presieduta dal giudice Russo (a latere Cotroneo e Petrone) ha assolto (perché il fatto non sussiste) , in data odierna, i due funzionari della Provincia di Reggio Calabria che furono condannati in primo grado l’11 dicembre del 2012 per concorso colposo che cagionava il decesso di due conducenti di altrettante autovetture che persero la vita in incidenti stradali accaduti lungo la strada provinciale 94, tra Monasterace e Stignano.
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In particolare, al geometra Antonio Scordo e all’ingegner Giuseppe Caminiti (questi i nomi dei due funzionari), difesi in appello dagli avvocati Sergio Laganà, Natale Carbone e Giuseppe Zampaglione, veniva contestata una condotta omissiva per non aver ottemperato alle necessarie manutenzioni della strada in questione, giudicata pericolosa.
La Corte d’Appello, invece, ha accolto le tesi difensive degli avvocati Laganà, Carbone e Zampaglione (oltre che dell’avvocato Piero Catanoso che ha difeso la Provincia di Reggio Calabria quale responsabile civile) che avevano sostenuto sia l’assenza di nesso di causalità tra quanto accaduto e le condotte contestate ai pubblici funzionari, che l’assenza di posizione di garanzia del geometra Scordo e dell’ingegner Caminiti.
L’avvocato Sergio Laganà (nella foto)’ nel comunicare con soddisfazione l’assoluzione dei propri assistiti ha dichiarato che “Il dibattito sulle morti causate per violazione del Codice della Strada non può valere solo se il conducente di un’autovettura travolge terze persone, ma la medesima considerazione deve essere svolta per coloro che a seguito di violazione del Codice della Strada provocano incidenti nei quali sono loro stessi a perdere la vita”.