di Redazione
LOCRI – Una poesia li seppellira’. O almeno seppellira’ la loro inciviltà, quella di chi non si è fatto scrupolo di compiere atti di vandalismo culminati nella rottura della giostra per bambini diversamente abili del parco giochi sul lungomare di Locri.
Lasciamo ai versi del poeta Armando Panetta la descrizione e il commento di quanto accaduto.
LA GIOSTRA
A:“Ehi bambino, vuoi giocare,
vieni qui, ci divertiamo,
con che cosa vuoi iniziare,
l’altalena o scivoliamo?”
B:“Non so proprio come fare
queste ruote son d’intralcio,
io vorrei, si, giocare
ma non posso neanche a calcio”
A:“Dai, su, non ti disperare,
c’è una giostra fatta apposta,
se azionata sta a girare,
per te forse è meno tosta,
ti ci metti con la sedia,
c’entra tutta sta tranquillo,
che all’intoppo si rimedia,
non pensar che sia un assillo”
B:“Ora si, son più sereno,
più tranquillo finalmente,
voglio rider senza freno,
mentre giro solamente.
Ma chissà come funziona,
vedi tu che sei più scaltro,
tu lo sai come si aziona
o chiediamo a qualcun altro?”
A:“Ehi amico, mi dispiace,
ma per quanto sempliciotta,
senza il pezzo che lí giace
questa giostra sembra rotta”
B:“Che peccato, veramente,
tornerò però, resisti,
per svagar un po’ la mente
da pensieri alquanto tristi
e magari sarà pronta,
sistemata, voglio dire,
se qualcuno la rimonta,
certo ci vorrò salire”
A:“Io, amico, son sincero
e mi spiace proprio alquanto,
devi tu saper che invero
è, si, rotta, ma da tanto,
non me l’ero ricordato,
chè non uso questo gioco.
Colpa di qualche screanzato
che rispetto ne ha più poco”
B:“Oh miseria, che disdetta,
proprio a me dovèa puntare
questa sorte maledetta
che non possa anch’io giocare
come chi, come tu puoi,
corre e salta in armonia,
per chi fa gli affari suoi,
tanto, pensa, è goliardia”
A:“Hai ragione, amico mio,
come te sono arrabbiato,
dai andiam, ti porto io,
ci prendiamo un bel gelato
e magari poi pensiamo
a risolver la questione,
qualche cosa escogitiamo
per alzare l’attenzione
sui problemi d’un diritto
che ti tocca, che ti spetta,
non sentirti mai sconfitto
da quel che non ti rispetta,
questo male ci accomuna,
non rispetta neanche me,
chè mi ha tolto la fortuna
di giocare insieme a te”
Armando Panetta
Locri, 28/02/2022