E’ di queste ore l’incredibile notizia che altro non fa che certificare quello che ho da sempre pensato sulla vera “natura” politica di Matteo Salvini, attuale Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti del Governo Meloni, il quale non ha mai smesso di essere il Salvini della Lega NORD, il partito del “prima il Nord” o il Salvini che voleva l’indipendenza della Padania.
Infatti nella seduta dello scorso 20 luglio del CIPESS (dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica) sembrerebbe siano stati rimossi circa 2,5 miliardi di euro per importanti interventi programmati per gran parte nel sud del Paese ed in Calabria e spostati a favore di altri interventi previsti nelle regioni del nord.
Sarebbe avvenuto nel più assoluto silenzio se non fosse arrivata l’interrogazione del deputato del Pd, Marco Simiani, venuto a conoscenza di una informativa del Ministro delle Infrastrutture Salvini che prevede una rimodulazione per 2,502 miliardi di euro di risorse già allocate di progetti PNRR per finanziare l’alta velocità Verona-Padova, il secondo lotto costruttivo dell’attraversamento ferroviario di Vicenza, il terzo Valico dei Giovi e il nodo di Genova.
Da questa rimodulazione al Sud non arriva quasi nulla, anzi, sembrerebbe che vengano sacrificati e quindi tagliati i fondi necessari per la velocizzazione della linea ferroviaria di Lamezia Terme-Catanzaro e del completamento della elettrificazione jonica della tratta Catanzaro Lido – Reggio Calabria”.
Il Ministro Salvini,preoccupato del rischio che importanti opere in corso al Nordpossano fermarsi nel 2023 per mancanza di copertura economica, si prodiga immediatamente e, prima andare in ferie e di rilassarsi con un mojito in mano, procura le risorse necessarie, “saccheggiando” il Sud storicamente indietro sulle opere infrastrutturali. Non mi stupisce l’azione di Salvini che in questi giorni sta spendendo milioni di euro per pubblicizzare la grande opera del Ponte sullo Stretto, ma nelle segrete stanze affossa il Sud privandolo delle risorse necessarie per la realizzazione di opere vitali al fine di recuperare un gap storico.
Ho avuto modo di leggere già alcune “difese d’ufficio” da parte di deputati calabresi di centro destra nelle quali però non vi è alcun riferimento amministrativo tale da fugare ogni dubbio.
Se tutto ciò fosse confermato, sarà mia premura nei prossimi giorni approfondire l’argomento, sarebbe la certificazione di un Governo Nazionale a trazione leghista che non produrrà mai nulla di buono per il Sud del Paese e che anzi mira ad aumentare il divario attraverso una inaccettabile riforma come quella dell’autonomia differenziata.
E sarebbe altresì la presa d’atto di un Governo regionale debole che sembra abbia esaurito i suoi buoni uffici romani che ad oggi non solo non hanno ancora prodotto risultati tangibili ma che, a parte qualche proclamo, resta finanche in silenzio difronte al definanziamento di quei pochi interventi programmati.