di Redazione (foto e video di Enzo Lacopo)
LOCRI – “L’iter necessario all’approvazione di questa proposta di legge, condivisa dal presidente Oliverio e dalla giunta, sarà piuttosto rapido, per dare un segnale concreto di vicinanza da parte della Regione ai giornalisti rimasti vittime di intimidazioni. Naturalmente, grazie a incontri come quello di stasera stiamo raccogliendo ulteriori suggerimenti per implementare la proposta e fare in modo che quando sarà legge potrà diventare uno strumento efficace di tutela di una categoria professionale tanto preziosa quanto dileggiata (a sproposito) in questo momento storico. Dopo l’approvazione della legge, ci faremo promotori di un nuovo disegno teso a incentivare la creazione d’imprese editoriali e il sostegno all’editoria regionale”.
Sebi Romeo, capogruppo del Pd in consiglio regionale, ha concluso in questo modo l’incontro che ha avuto luogo ieri pomeriggio nella saletta interna del ristorante “Winter Cactus” di Locri per presentare la sua proposta di legge “Interventi regionali in materia di sostegno in favore dei giornalisti professionisti e pubblicisti vittime di intimidazioni”.
Ha aperto i lavori la giornalista Barbara Panetta, che come ha fatto lo stesso Romeo nel corso del suo intervento, ha espresso vicinanza al presidente della giunta regionale Mario Oliverio, al centro di un’inchiesta giudiziaria a seguito della quale gli è stato assegnato l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore. La Panetta ha altresì ringraziato per l’ospitalità il titolare del “Winter Cactus” David Bumbaca “Anche se – ha sottolineato, come del resto ha fatto Romeo nel seguito – avevamo chiesto all’assessore alla Cultura del Comune di Locri un locale comunale per ospitare questo incontro d’indiscusso interesse pubblico, invitando altresì l’assessore a porgere il proprio saluto professionale. Ci è stato risposto che fino all’epifania tutti i locali comunali erano indisponibili…”
Quindi, ha preso la parola il direttore di Lente Locale Gianluca Albanese, che ha tracciato un quadro generale del momento difficile per la stampa italiana in generale e calabrese in particolare. “Una regione – ha detto Albanese – nella quale non esistono editori puri e chi crea testate giornalistiche spesso lo fa per tutelare interessi economici e politici e in cui i giornalisti vivono in condizione di eterno precariato e sono quasi sempre sottopagati, altro che la casta descritta da una certa vulgata populista! Appena dieci anni fa l’offerta informativa regionale era molto più ricca e qualitativamente elevata, oggi si assiste a una balcanizzazione delle testate”. Albanese, che ha corroborato le sue argomentazioni mostrando due libri sul tema (“Avamposto, nella Calabria dei Giornalisti infami” di Roberta Mani e Roberto Rossi – 2010, Gli specchi di Marsilio e “L’altro giorno ho fatto quarant’anni” di Lucio Luca, pubblicato un mese fa da Laurana e incentrato sulla vicenda del giornalista cosentino Alessandro Bozzo, morto suicida) ha altresì ricordato che “Oltre alle intimidazioni più violente da parte della criminalità, ci sono le querele temerarie e le minacce fatte da pezzi dello Stato, che spesso costringono i colleghi a vere e proprie odissee giudiziarie, come quella di cui è vittima Agostino Pantano. Ecco, la legge dovrebbe prevedere delle tutele anche per questi casi”.
Il corrispondente del Corriere della Sera Carlo Macrì, ha compiuto una interessante panoramica sui doveri deontologici del giornalista, dalla selezione delle fonti e delle informazioni fino alla redazione dell’articolo “Che è – ha detto – solo l’ultimo atto di un lungo lavoro. I primi a doverci tutelare siamo noi con la nostra credibilità perchè purtroppo in Calabria l’Ordine professionale e il sindacato lasciano il tempo che trovano”. E a proposito di abbagli e clamorose sviste, Macrì ha citato l’ultimo caso, ovvero quello dell’operazione “Lande desolate”in cui è coinvolto il presidente Oliverio. “Alle 7 – ha detto il giornalista – abbiamo ricevuto un’email con l’annuncio dell’operazione e alle 9, prima della conferenza stampa del procuratore Gratteri, l’ANSA è uscita con un dispaccio in cui si scriveva che Oliverio era accusato di un reato grave che lo stesso Gratteri, da me interpellato in sede di conferenza stampa, ha seccamente smentito. Peccato che lo stesso “take” d’agenzia sia rimbalzato su molti organi di stampa on line ancor prima della conferenza stampa…”.
Prima delle conclusioni affidate a Sebi Romeo, c’è stato il dirompente intervento del direttore del “Corriere della Calabria” Paolo Pollichieni, che nel riconoscere “L’incapacità di Oliverio di incassare un solo centesimo in maniera illecita” ha tuttavia inchiodato la politica (rappresentata ieri da Sebi Romeo che ha avuto modo di replicare) alle sue responsabilità, citando alcuni esempi come la sentenza del Tar che ha negato il diritto di Carlo Tansi a ricoprire il ruolo di capo della Protezione Civile calabrese e alcuni sprechi e incongruenze della politica regionale “Tanto che – ha aggiunto – è chiaro che laddove la politica è assente prendono piede altri poteri, in primis la magistratura”.
Nel video del nostro Enzo Lacopo gli interventi salienti della serata.