R. & P.
Si teme l’impatto dell’emergenza, occorre farsi trovare pronti. Siamo in un momento storico dove dobbiamo presentare il conto di quanto finora rinviato. Non c’è più tempo.
La preoccupazione per come evolveranno i contagi nella nostra Regione e nel nostro territorio crea sicuramente non poche preoccupazioni e in alcuni casi allarmismo. La tragica esperienza del COVID ha messo ancora più a nudo la debolezza sanitaria del nostro territorio. Ci troviamo davanti a una pandemia di proporzioni paragonabili alla Spagnola di inizio secolo, solo che allora la scienza non aveva mezzi per affrontarla, invece oggi, che avremmo la possibilità di limitare i danni, ci hanno tolto le armi a nostra disposizione.
L’ Ospedale di Locri , in cronica sofferenza , ha bisogno di prepararsi in fretta a fronteggiare la possibile emergenza prima che sia troppo tardi: servono innanzitutto posti letto, ventilatori e macchinari per la rianimazione.
Da un confronto con i tecnici dell’ ASP emerge che ad oggi i lavori hanno previsto: la separazione dei percorsi di accesso al pronto soccorso in modo da confinare in un’apposita stanza eventuali soggetti affetti da covid-19, dopo aver effettuato il pre- triage dentro la tenda posizionata davanti al pronto soccorso; sono stati ristrutturati i locali di subintensiva, della UO di chirurgia, creando 7 posti per eventuali ricoveri da soggetti affetti da coronavirus. Va detto che, ad oggi, queste sette postazioni per essere operative necessitano di ventilatori polmonari comprensivi di sistemi di monitoraggio, pompe ad infusione, etc. oltre, naturalmente, del personale medico e paramedico dedicato. Infine mancano i dispositivi di protezione individuale. Sono stati gia’ approntati ambienti, nel reparto di chirurgia, in grado di accogliere oltre 20 pazienti. In settimana verranno completati i residui lavori finalizzati alla separazione del percorso, per operatori e degenti.
Ad oggi, in sintesi, in assenza di attrezzature mediche, di personale dedicato e formato e di dispositivi di protezione individuale, non vi sono le condizione per trattare pazienti affetti da covid-19.
Per arginare una possibile necessità di ulteriori posti letto è partita dal territorio la proposta sostenuta dal Consigliere Regionale Giacomo Crinò, dal Vice Sindaco di Locri Raffaele Sainato e dal Circolo di Siderno di Fratelli d’Italia ,che su questo tema ha inviato una lettera al Commissario Cotticelli e alla Presidente Santelli, di riattivare alcuni spazi dell’ ex ospedale di Siderno per combattere l’emergenza Covid-19 per l’aumento di posti letto anche eventualmente in Terapia intensiva.
E’ però il tempo il nemico da combattere , e lo stato dei locali destinati all’ Hospice e che avrebbero potuto accogliere la proposta di un percorso covid-19 pare, da quanto confermato dai tecnici dell’ ASP, non la rendono una proposta facilmente realizzabile. L’ immobile è stato oggetto nel tempo di numerosi atti di vandalismo , un importante intervento economico di ristrutturazione e tempi lunghi per i lavori lo rendono non immediatamente fruibile. Ben venga naturalmente un eventuale via libera da parte della Presidente Santelli.
Va detto che l’ immobile è stato da anni riconvertito come Casa della Salute con un finanziamento di 9 milioni di euro . L’ appello alla Presidente Santelli è che si porti a termine pima possibile il progetto di riconversione ancora fermo . Il territorio chiede anche per questo risposte e soluzioni!
Intanto ci rassicura senz’ altro il lavoro svolto dalla Presidente Santelli per rafforzare i posti di terapia intensiva nella nostra Regione . Il Piano attuato dalla Task Force covid 19 ha previsto in aggiunta ai 147 posti di terapia intensiva attivi ( 8 all’ Annunziata a Cs, 8 al Pugliese di Cz, 6 a Germaneto, 15 a RC, 5 a Vibo V., 5 a Kr, 80 in malattie infettive e 12 in pneumologia tra Reggio, Cosenza e Catanzaro ) ulteriori 80 posti attraverso l’ allestimento di una struttura modulare che sorgerà nell’area adiacente AO Universitaria di Catanzaro , arrivando dunque ai 210 posti disponibili nella nostra regione. Questa dotazione di posti letto riesce a far fronte ad una emergenza di 1000 contagi da covid-19, tenendo conto che tra questi si stima circa un 10% bisognoso di ricovero in terapia intensiva. Accanto alla copertura dei posti di terapia intensiva è importante l’autorizzazione regionale, arrivata in questi giorni a tutte le ASP e AO regionali, per l’ approvvigionamento in regime di emergenza dei dispositivi di protezione individuale e strumentazioni elettromedicali .
Accanto a tutto quello che il sistema sanitario è chiamato a fare non va assolutamente dimenticato il ruolo fondamentale che deve svolgere ciascuno di noi. La corsa all’aumento di posti in terapia intensiva deve andare di pari passo con il senso di responsabilità che ognuno deve fare proprio, scegliendo di restare a casa per provare a ridurre il numero di contagiati.
Passata la fase acuta dell’emergenza occorrerà al più presto lavorare ad un piano che permetta di riportare la nostra sanità ai livelli degni di questo territorio non permettendoci di tornare più indietro sulla qualità della risposta pubblica alla salute dei cittadini. Su questo , insieme ai nostri eletti in Consiglio regionale e all’ Assessore Orsomarso , daremo il nostro contributo.
M. Alessandra Polimeno
Componente Uff. di Presidenza e Responsabile prov.le Dip. Sanità – FdI