di Giorgio Ruso e Vincenzo De Leo*
SIDERNO – Negli ultimi anni l’Italia è stata letteralmente invasa dai “disperati” del mare; povera gente che spesso scappa da guerre, povertà, miseria. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone che se rimanessero in patria verrebbero uccise o imprigionate per reati non commessi o solo per avere una opinione diversa dai vari detentori del potere locale. Inoltre l’ avanzata dell’Isis e del fanatismo islamico hanno reso il nordafrica e tutta la regione medio – orientale una polveriera pronta ad esplodere. In questo contesto con una Libia nel caos, si amplifica di ora in ora il numero di potenziali profughi o richiedenti asilo politico che partono a bordo di carrette del mare in direzione dell’ Italia e dell’ Europa con la speranza di un futuro migliore e di trovare finalmente una vita tranquilla. Spesso questi viaggi della speranza non sono altro che viaggi della morte, come riportato dai mass media nazionali ed internazionali, poiché le condizioni del viaggio sono prive di qualsiasi sicurezza con un numero di viaggiatori altissimo su mezzi non in condizione di affrontare la traversata.
Il problema dovrebbe essere affrontato a livello europeo con una maggiore veemenza e maggiore solidarietà da tutte le nazioni. L’Italia sicuramente sta facendo la sua parte con il presidente Renzi impegnato in prima persona che ha già ottenuto dei primi risultati, ovvero la disponibilità a condividere con altri partner UE almeno una parte di profughi, oltre che con l’impegno diretto nelle nazioni dove nasce il disagio in Africa e nei paesi in via di sviluppo
Questa grave problematica internazionale comporta inevitabilmente delle gravi conseguenze a livello locale e soprattutto nelle regioni del sud Italia e nelle isole. È proprio qui che si concentra il maggior numero di arrivi ed è sempre in queste aree geografiche che ci sono molti centri di prima accoglienza. Nella locride si sono susseguiti negli anni tantissimi sbarchi e la popolazione locale si è sempre contraddistinta per lo spirito di solidarietà e la grande accoglienza. Infatti sono numerosi gli esempi che rendono onore ad un territorio che a sua volta ha tanti cittadini sparsi per il mondo emigrati in cerca di migliore fortuna. Tanti poi sono i comuni che aderendo al
Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) dimostrano disponibilità e voglia di integrazione. Lo sprar è cosituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Tutt’altra cosa invece è l’adesione alla “Rete dei comuni solidali” detta piu semplicemente RECOSOL che riguarda la costituzione di una rete tra i comuni del nord e del sud del mondo, un rapporto diretto con i paesi in via di sviluppo al fine di avere un mondo piu giusto. Bisogna sottolineare come la maggior parte dei comuni del RECOSOL hanno negli anni aderito ai vari progetti SPRAR ed inoltre anche se l’adesione al RECOSOL costa solo una cifra simbolica di 100€, i comuni aderenti si impegnano a vincolare ogni anno nel proprio bilancio una somma da destinare a tale finalità.
Ora se da un lato va fatto un plauso ai comuni che decidono di aderire a tali progetti, dall’altro emerge come in diversi comuni in cui gli immigrati dello sprar sono ospiti da anni le cose non siano andate sempre nel verso giusto. Spesso si è assistito a proteste sia degli accoglienti che degli accolti. Inoltre l’impegno di spesa derivante dall’ adesione al RECOSOL, che può raggiungere anche cifre importanti, sicuramente è un problema serio per comuni come quello di Siderno che versano in condizioni di dissesto finanziario. Sicuramente la tematica é molto complessa poiché va a influire direttamente sulla vita di una comunità. Pertanto noi consiglieri Giorgio Ruso e Vincenzo De Leo invitiamo ad una riflessione sul tema maggiore tutte le forze politiche,le associazioni del terzo settore presenti sul territorio comunale e gli amici della maggioranza affinché ci sia il maggiore coinvolgimento possibile ed eventualmente anche la valutazione seria sulla validità di tali progetti. Da parte nostra un si alle politiche di integrazione e alla solidarietà senza se e senza ma, forse però non sempre i vari esempi dei comuni viciniori con esperienze simili sono state positivi; a volte si è trattato di creare ulteriori discriminazioni e sofferenze o addirittura a volte sotto la bandiera della pace nel mondo si è nascosto il “Business” essendo la locride un territorio ad alta vocazione turistica ma dove i problemi sociali e la carenza di lavoro sono da sempre il tallone d Achille. Eventualmente il problema potrebbe essere discusso nell assemblea dei sindaci per confrontarsi su tutte le passate esperienze e valutare seriamente se questo tipo di progetti non vada profondamente rivisitato.
*: consiglieri comunali di Siderno:
Giunta Regione Calabria approva provvedimenti per dighe, transizione digitale, istruzione, rete ferroviaria e agricoltura
di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Regione Calabria) CALABRIA - La Giunta della Regione Calabria, nella seduta odierna, su...