di Pietro Sergi
Condividere un progetto Politico è sempre un’emozione particolare. Non ci ho mai guadagnato un centesimo, sfido chiunque a dimostrare il contrario. In questi ultimi mesi, dopo la cocente delusione, soprattutto umana, dell’esperienza “Civica”, mi sono guardato intorno per cercare approdi ai quali legarmi per continuare il mio impegno per la Calabria. Se i successi danno soddisfazioni, gli errori, se compresi ed accettati con spirito autocritico, fanno crescere e capire. E’ l’unico “tradimento” che mi attribuisco quello di aver tradito la mia passione per la Politica sposando un mini/progetto “Civico” inutile e dannoso in quanto figlio di sfrenate ambizioni personali. Però, il rovescio della medaglia me lo tengo ben stretto. Perché mi ha fatto capire di quanto bisogno di buona Politica ci sia in Calabria. Fatta questa dovuta premessa, vengo al punto per il quale mi accingo a scrivere questa nota.
Ho accettato con entusiasmo la proposta di Antonio Malara, giovane e brillante Politico che conoscevo già da qualche tempo, di occuparmi dell’organizzazione del Movimento L’Italia del Meridione, dopo aver condiviso con lui e con il Segretario Federale, Orlandino Greco, la mia visione generale della situazione in questa nostra terra, bella quanto martoriata e ferita ma che conserva intatte le sue potenzialità ancora inespresse. A chi come me, come da premessa, fa della Politica la prima passione e la prima scelta per rendere un servizio alla propria comunità, viene detto che il sogno è costruire una coscienza Politica, puntando al voto di opinione – che certamente va costruito e non è affatto impresa facile – viene prospettato un impegno per realizzare un sogno.
Investire in buona Politica vuol dire aver capito che fino ad ora questo elemento amministrativo assolutamente essenziale è stato carente. Ma costruire una opinione Politica, una coscienza critica, la capacità di vedere le situazioni nella loro ampiezza, non è cosa di poco conto per un progetto Politico qui in Calabria.
A tal fine, ho esposto alcune priorità che ho scoperto finalmente non essere utopistiche e, anzi, trovare una sponda solida, una risolutezza nel voler perseguire alcuni risultati e un mezzo, il Movimento, in grado di farceli raggiungere questi agognati obbiettivi.
Penso, infatti, che oltre alle voci che sono ormai enunciazioni di situazioni di arretratezze ataviche, come la Sanità, le infrastrutture, il lavoro, causa maggiore, insieme alla mancanza di servizi basilari, dello spopolamento dei nostri Borghi, dove tutti sognano di viverci ma nessuno ci vive quasi più, ci siano altre criticità che incidono e che demotivano l’impegno Politico e Sociale.
Qualche anno fa, ho iniziato a seguire il dibattito sugli scioglimenti dei Comuni. Non entro nel merito di materie che non mi competono ma voglio dire queste poche cose. La prima, che avevo denunciato pubblicamente a suo tempo – e che sto constatando in prima persona – è che questa legge attuale che butta sempre via il bambino con l’acqua sporca sta demotivando, in alcuni casi direi impaurendo, coloro che vorrebbero impegnarsi nella buona amministrazione dell’Ente più vicino al cittadino; ma desistono per paura di trovarsi immischiati in scioglimenti per i quali nulla avranno fatto per subirli. E lo Stato, mandando via onesti e disonesti in una equiparazione ingiusta attraverso una generalizzazione punitiva, di fatto rinuncia fin da subito a fare selezione di classe dirigente per il futuro.
Queste situazioni scoraggiano coloro che furbi non sono, mentre i furbi ci proveranno sempre e comunque, perché la furbizia è un tratto caratteriale che li porta a rischiare per tornaconto personale. Quindi penso che un impegno del Movimento sarà certamente quello di proporre una nuova Legge sugli scioglimenti dei Comuni.
Questa situazione, per chiudere, va ad incrociarsi con la riforma Del Rio che ha cancellato le Province innesca un meccanismo che crea un vulnus democratico che, di fatto, taglia fuori da ogni passaggio democratico intere comunità. Infatti, in seno agli organismi della Città Metropolitana, non vi sono rappresentanti eletti – seppur con elezioni di secondo grado – provenienti dai comuni sciolti e nessuno che abbia saputo rispondermi sul rapporto che intercorre tra Commissari Straordinari e Presidente della Città Metropolitana. Quindi, io voto per il comune e mi viene sciolto invalidando il mio voto. Poi non ho potere alcuno nelle elezioni del Presidente del Consiglio Metropolitano, votato, per legge, dai cittadini di Reggio. Non ho neppure la possibilità di incidere nella votazione dei membri eletti e da rieleggere nel Consiglio Metropolitano (spiegherò meglio in qualche altra occasione questi meccanismi infernali…). Se a tutto ciò aggiungiamo che la Provincia di Reggio è tra le più interessate dalla legge sugli scioglimenti dei Comuni, vi lascio immaginare in che condizioni ci troviamo.
La Calabria ha bisogno di Giustizia, non di giustizialismo! Ha bisogno di buona Politica e non di sceriffi armati di manette e moralismi mal riposti. Ha bisogno di infrastrutture e non di guerre scatenate per entrare nei tanto vituperati palazzi. La Calabria ha bisogno di buona Politica. Tutto ciò, sono convinto, guiderà il nostro cammino, che aiuterà a far crescere e consolidare il Movimento l’Italia del Meridione. Farò di tutto, come ho sempre fatto, per meritarmi la fiducia che mi è stata accordata dai vertici del Movimento e inizierò ad individuare, di concerto con i miei Dirigenti, figure sul territorio che possano degnamente rappresentare il Movimento e che abbiano voglia ed entusiasmo di impegnarsi. Dateci una mano, insieme e solo insieme riusciremo ad uscire da questa situazione.
*: Responsabile Organizzativo Metropolitano L’Italia del Meridione