SIDERNO – «Sono fermamente convinto della necessità di investire sul bello, come impronta e valore aggiunto che l’uomo dà alle cose». Con queste parole di alto impatto, il professor Giovanni Curatola ha concluso la presentazione del progetto «Itinerario delle porte pinte” – via degli Scrittori», grazie al quale da oggi e fino al 3 settembre, dodici giovani pittori dipingeranno altrettante porte di via Cavone a Siderno Superiore, ispirandosi liberamente alle opere letterarie degli scrittori calabresi.
Una trovata a dir poco geniale, frutto dell’iniziativa dell’assessore alla Cultura del Comune di Siderno Ercole Macrì e del presidente del comitato “Piazza Cavone” Aldo Caccamo, sotto la supervisione dello stesso professor Curatola e il coordinamento curato da Stefania gatto e Ilaria Commisso.
I contenuti del progetto, che va a corroborare l’impronta culturale dello splendido borgo antico di Siderno Superiore, sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa che ha avuto luogo a piazza Cavone, il “Gianicolo” di Siderno, alla presenza, tra gli altri, degli organizzatori, degli artisti e del capogruppo in consiglio comunale Giuseppe Figliomeni.
Nell’introdurre i lavori, Ercole Macrì ha ricordato il fortunato incontro con Gianni Curatola ad Africo Vecchio, dal quale è nata quest’idea che già era stata realizzata in passato a Sant’Agata del Bianco, paese di Saverio Strati, e che segue i tentativi fatti anche in altri borghi. Lo stesso Curatola, anni fa, curò la redazione di una guida di Siderno Superiore realizzata con gli acquarelli. «Un progetto che – ha detto il docente reggino – venne fuori grazie alla ferrea determinazione dell’allora sindaco Mimmo Panetta, un tipo tosto, che va ripreso e reso fruibile con gli strumenti informatici attuali, perché questo borgo ha potenzialità enormi, e già puntiamo a realizzare un osservatorio permanente per l’esposizione delle opere pittoriche, come distaccamento del centro “Mattia Preti” della Regione Calabria, sostenendolo anche col crowdfunding. Oggi, coinvolgiamo giovani artisti provenienti da tutta Italia per implementare anche il turismo scolastico e tra i progetti ci sono anche quello di realizzare una gipsoteca da dedicare allo scultore sidernese Giuseppe Correale».
Ercole Macrì ha sottolineato come «Guardiamo con attenzione a Siderno Superiore come centro culturale e la letteratura contiene quella calabresità che secondo me ci potrà salvare. In questo meraviglioso borgo antico c’è la voglia di migliorare perché la gente partecipa nel tessuto associativo, supportando parecchio l’azione degli amministratori comunali». Temi questi, ribaditi da Aldo Caccamo, che ha parlato di «Un progetto importante per tutto il borgo, e ringrazio, tra gli altri, l’amministrazione comunale che ha affidato al comitato da me presieduto la gestione di piazza Cavone».
Una piazza che il capogruppo Figliomeni ha definito «Esempio della virtuosità della cittadinanza attiva. Con queste opere si aggiunge colore al già grande lavoro svolto da associazioni e comitati di Siderno Superiore».
Le porte saranno completate entro la tarda mattinata di domenica 3 settembre, e saranno accompagnate da targhe che richiamano una frase del libro a cui si ispirano.
Questi gli artisti che partecipano al workshop, che oggi hanno altresì mostrato i bozzetti delle opere, ispirate ad altrettanti celebri libri degli autori calabresi:
Luciana Siviglia (“Il saltozoppo” di Gioacchino Criaco”); Elisabetta Gamirato (“Il selvaggio di Santa Venere” di Saverio Strati); Lavinia Longhetto (“Storia del lupo Kola” di Francesco Perri); Victoria Cojacaru (“L’assedio” di Rocco Carbone); Davide Sgrò (“La felicità dell’attesa” di Carmine Abate); Jessica Giannini (“La signora di Ellis Island” di Mimmo Gangemi); Carmen Ebanista (“Gente in Aspromonte” di Corrado Alvaro), Adelaide D’Agostino (“Il vento nell’oliveto” di Fortunato Seminara), Jenifher Gabriella Barbuto (“I fratelli Rupe” di Leonida Repaci); Nadia Riotto (“Le memorie del vecchio maresciallo” di Mario La Cava); Pasquale Varapodio (“Memorie di quando ero italiano” di Nicola Zitara); Erika Godino (“La Madonna di Polsi” di Pasquino Crupi).
Grazie al progetto, la cui organizzazione e cura è del centro di programmazione culturale “Mediterranea” col patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Siderno, la vecchia “Mocta Sideroni” avrà la sua “via Margutta”. Ed è solo l’inizio. Avanti così.