di Gianluca Albanese
CAULONIA – Approda domani pomeriggio nella sala del consiglio comunale la discussione sui nuovi scenari organizzativi della costituenda fondazione per il Kaulonia tarantella festival. E’ quanto ha annunciato ieri sera durante la seduta del consiglio comunale l’assessore alla Cultura Franco Cagliuso, che ha ripercorso i passaggi fondamentali della road map verso la costituzione di una fondazione vista come un soggetto autonomo rispetto al Comune al fine di organizzare e gestire le prossime edizioni dell’importante kermesse musicale e culturale che si tiene ogni agosto a piazza Mese.
Nel ricordare l’appuntamento di domani pomeriggio alle 17,30, al quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare “perchè – ha detto Cagliuso – vogliamo la massima condivisione del progetto da parte di tutti i cittadini e prima di andare avanti vogliamo ascoltare”, non è mancata qualche stilettata all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, che proprio a Lente Locale dichiarò che “La Regione, per legge, non può far parte di nessuna fondazione”. La dichiarazione fu una risposta a precisa domanda del cronista che gli chiese dell’idea intrapresa dal Comune locrideo, che, nella sua versione originaria, pensò di costituire una fondazione mista, con capitali pubblici e privati e i cui soci fondatori fossero, oltre al Comune, anche la Regione Calabria, la Provincia di Reggio Calabria e le università presenti nella Regione. “Al momento, però – ha detto il segretario comunale Mario Ientile – l’unico socio fondatore è il Comune”. Ma non solo. Sia Cagliuso che Riccio hanno letto un articolo di un giornale regionale in cui si dava notizia del contributo regionale di oltre quattrocentomila euro alla fondazione “Calabresi nel Mondo” presieduta dal parlamentare Pino Galati. Insomma, secondo gli amministratori comunali dell’antica Castevetere, Caligiuri starebbe facendo “figli e figliastri”, trascurando il Kaulonia tarantella festival a favore di soggetti gestiti da personalità del suo stesso colore politico. Il tutto condito col racconto di episodi che metterebbero in evidenza alcune promesse mancate nei confronti del festival da parte dell’assessorato regionale alla Cultura. Se ne riparlerà domani, appunto. Intanto, l’opposizione consiliare preannuncia che non metterà i bastoni tra le ruote all’iniziativa, anche se Attilio Tucci ha manifestato qualche perplessità. “Più che una fondazione col Comune socio unico fondatore – ha detto – sarebbe meglio fare un’associazione, visto quanto accaduto con lo scandalo del Monte dei paschi di Siena. Qui – ha proseguito – si corre il rischio di impiegare fondi comunali solo per fare funzionare la fondazione e non per il festival. Non servono organi di sottogoverno, ma un soggetto che permetta una svolta culturale tale da uscire dalla logica che vede il festival incarnato dal Comune o dalla valutazione sulla riuscita della manifestazione basata sul numero di salsicce vendute. Infine – ha concluso – non sono ancora chiari né la bozza dello statuto né il modo in cui verrà eletto il presidente”.