di Ossigeno per l’informazione
Le indagini giudiziarie per perseguire i responsabili delle numerose aggressioni subite recentemente dal giornalista e massmediologo Klaus Davi proseguono, ha dichiarato il procuratore capo di Reggio Calabria a “Ossigeno per l’informazione” (www.ossigenoinformazione.it), che ha pubblicato le dichiarazione del magistrato in un dossier speciale dedicato al giornalista italo-svizzero. “Ovviamente finché gli elementi non saranno ostensibili e comunicabili, non posso dire di più”, ha aggiunto il procuratore. Egli conduce, ha detto, “un’inchiesta particolarmente penetrante e significativa che lo mette in contatto con esponenti della ‘ndrangheta”. Per questo, fornirgli la scorta “è un nostro dovere. Non possiamo dare alla ‘ndrangheta occasione per aggredirlo e far crollare quella fiducia che i cittadini hanno nelle istituzioni”.
Davi ha subito l’ultimo attacco a Bovalino, nella Locride, dove un uomo, il cognato del boss Giuseppe Calabrò, ha lanciato dal primo piano della sua abitazione un vaso contro di lui, mancandolo di poco.
Il dossier speciale di Ossigeno analizza quattro aggressioni subite dal giornalista. Nell’intervista viene evidenziato e motivato il suo approccio giornalistico diverso da quello dei cronisti giudiziari. “Dichiarando la mia bisessualità – afferma Davi – è successa una cosa singolare. Diversi ragazzi appartenenti a blasonate famiglie di ‘ndrangheta mi hanno scritto ‘anche io sono gay come te’. Lettere firmate con nome e cognome. Alcuni di loro sono sposati. Hanno consegnato la loro vita nelle mie mani. Un atto che mi ha molto responsabilizzato ma ha anche dimostrato che la trasparenza paga”.
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