DAL SEGRETARIO FP CGIL RC-LOCRI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Eravamo bambini quando, frequentando la parrocchia e l’ora di religione a scuola, apprendemmo, per la prima volta, i dieci Comandamenti e quasi in automatico imparammo a declamarli; ancora oggi ricordiamo con vivida immagine il secondo che recita: Non nominare il nome di Dio invano.
{loadposition articolointerno, rounded}
E subito è venuto in mente che ci si trovasse di fronte alla indecente violazione di questo secondo comandamento leggendo quanto riportato dalla stampa e dai media, circa l’iniziativa del sig. Giovanni Calabrese, sindaco di Locri, di rivolgersi all’Altissimo, scrivendogli una lettera e invitandolo a risolvere Lui, la questione del “presunto” assenteismo dei dipendenti comunali.
Lasciamo alla coscienza del sig. Calabrese e al suo eventuale confessore il delicato tema di fede e di peccato contro il secondo comandamento.
Sebbene non ci sorprenderebbe una eventuale chiara presa di posizione di Sua Eccellenza il vescovo Oliva, circa i doveri etico-morali della Politica nella sua accezione di ricerca e realizzazione del Bene Comune, inteso come (silenzioso) impegno e “fatica” quotidiana, lontana anni luce dallo squallore di una politica-spettacolo che, come nel caso del sindaco di Locri, non esita un secondo a “produrre” uno spot-pubblicitario (elettorale?) arruolando a testimonial (gratis!) niente meno che il Signore.
Un’operazione così indecente che può solo qualificare chi ha tentato un così meschino mezzo per 24h di pubblicità.
Come Funzione Pubblica CGIL di Reggio-Locri, però, vogliamo denunciare l’azione e le responsabilità di: Sindaco, Assessore e Segretario Generale nonché dei funzionari responsabili dei diversi servizi e uffici, tutti di nomina dello stesso Sindaco ma, evidentemente non coinvolti, come invece indicano leggi e contratti, nella responsabilità di gestione e funzionamento dei servizi.
Il sindaco Calabrese poi, è quello che ha, inopinatamente, annullato le delibere della Commissione Straordinaria sulla dotazione organica e il criterio di individuazione di eventuali esuberi, per riscrivere proprie delibere che consentissero di individuare con proprio “metodo” i soggetti da mettere in mobilità.
Lo stesso sindaco che, da mesi ormai, ha sul suo tavolo la richiesta di questa O.S. di avviare il tavolo di confronto istituzionale previsto e voluto dal ministro Del Rio ma, ahimè, ancora oggi non ha trovato nemmeno un minuto del suo prezioso tempo, per dare una civile risposta.
Ecco il vero “assenteista”, da mesi, nei confronti del sindacato.
Sempre il sindaco, nelle sue note date alla stampa, sembra voler indicare: Medici di base, Carabinieri, Guardia di Finanza, Magistratura, tutti “conniventi” nel favorire o non perseguire come, secondo lui, dovrebbero, i dipendenti comunali. A voler restare alle sue parole, sembra che a Locri, si sia realizzata una “convenzione” di tutte le Istituzioni impegnate ad impedirgli di governare e gestire a suo piacimento l’Amministrazione Comunale.
Ci domandiamo, e la domanda l’abbiamo rivolta ai nostri legali, se le dichiarazioni fatte dal sindaco di Locri a mezzo stampa, circa il mancato funzionamento dell’Amministrazione Comunale, non si connotino con gli estremi di un procurato allarme tra i cittadini e in gravissimi danni al lavoro, all’immagine e alla dignità di decine e decine, centinaia di dipendenti che, dobbiamo ricordarlo, sono gli stessi che sin qui hanno ricevuto apprezzamenti su apprezzamenti dalle diverse Amministrazioni anche di opposte fazioni anche istituzionali che si sono succedute nel corso di questi anni.