(ph.Enzo Lacopo)
DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DI PINO MAMMOLITI:
LOCRI- L’assurdo e criminale tentativo di eliminare nel massimo silenzio e con la più cinica prudenza, la postazione dell’elisoccorso dell’Ospedale di Locri da parte della maggioranza di Governo calabrese e nell’assoluta distrazione dei politici di Reggio Calabria tranne uno: Demetrio Naccari, ripropone drammaticamente la scarsissima considerazione che la Giunta Regionale pone rispetto ai drammi del territorio.
{loadposition articolointerno, rounded}
Con inusitata spregiudicatezza, l’emblema del degrado politico- economico-sociale e culturale prima di Reggio Calabria oggi dell’intera Regione, Giuseppe Scopelliti, ha cercato sino a sette giorni or sono, di infierire sui cittadini del comprensorio venendo a Locri a chiedere ascolto a chi non lo ascolta più (cittadini) e clemenza al suo pigmalione politico (On.le Fini) sempre più infastidito nel vederlo e nel sentirlo.
Se per dosaggi politici e trasversalismi vari, una delle poche strutture efficienti capace di predisporre la difesa della salute dei cittadini, dovesse essere rimossa, per gli abitanti dei quarantadue Comuni del comprensorio finisce l’era del soccorso medico ed inizia il ricorso a stregoni e sciamani.
Questo vorrebbe il TRASPARENTE, il CANDIDO, il PROFETA DELLA LEGALITA’, On.le Don PEPE’ SCOPELLITI.
Ha rovinato Città, Istituzioni, ha imbarbarito la politica ed oggi tenta di non far sperare i cittadini della Locride.
Quante vite salvate grazie al tempestivo intervento dell’elisoccorso!!
Quante vite andrebbero perse se nessuno si opporrà al volere di questo tiranno, politicamente sconclusionato e culturalmente disorientato ma cinicamente determinato a far morire i cittadini della Locride.
Per queste ragioni vi chiedo di sostenere le iniziative che da più parti moveranno in difesa del mantenimento della postazione dell’elisoccorso dell’Ospedale di Locri, condiderato che la maggioranza del Consiglio Regionale è stata ridotta ad una pletora di maggiordomi e yes-man senza dignità e senza amore per i propri simili.