di Antonella Scabellone
LOCRI – Ora e’ ufficiale: i corpi trovati carbonizzati nell’auto rinvenuta nei pressi di località Bosco Catalano lo scorso 21 febbraio a Roccella Jonica appartengono a Francesco Coluccio e Maurizio Femia, indicati fin dalle ore immediatamente successive al ritrovamento dei cadaveri come le vittime di un’azione delittuosa rimasta ancora senza movente ne’ colpevoli.
Stamattina, infatti, e’ stato depositato l’esito dell’esame del DNA delle vittime e le salme sono state restituite alle rispettive famiglie per permettere loro di celebrare i funerali.
Dalle indiscrezioni trapelate sull’esito dell’autopsia sembrerebbe che i due uomini siano stati uccisi prima di essere bruciati e che i residui di filo metallico trovati sui corpi appartengano alle cinture di sicurezza, e non invece a degli ipotetici lacci, come prima si era pensato, utilizzati per legarli. All’ interno dell’autovettura, sottoposta tra l’altro all’esame scientifico del luminol (composto chimico utilizzato dalla polizia scientifica per rilevare eventuali tracce di sangue) sarebbero stati rinvenuti poi dei bossoli di pistola che lascerebbero pochi dubbi sulla modalità di esecuzione dei delitti. Su uno dei due corpi sarebbero stati rinvenuti inoltre segni di utilizzo di un oggetto contundente (un’accetta?). Con l’esame comunque del Dna il primo e più importante dubbio relativo al duplice omicidio è stato fugato.