di Emanuela Alvaro
SIDERNO – Un Piano regolatore generale datato 1980. Una variante allo stesso del 1994, periodo in cui primo cittadino era Luciano Racco. Da allora lo sviluppo urbanistico di Siderno è dipeso solo da questo. Dal 2002 con la legge regionale numero 19 l’aspetto della Città sarebbe potuto cambiare, sicuramente evolvere, ma Siderno non è stata e non è pronta.
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Nel corso dell’amministrazione Figliomeni con lo studio Imbesi, già partecipe al Prg del 1980 e alla variante del 1994, si è cercato di impostare un percorso per arrivare all’obiettivo della legge regionale, cioè il Piano strutturale comunale.
Con lo studio Imbesi collaborava e collabora l’ingegnere Ferdinando Errigo, che all’epoca organizzò i bandi di gara e gli affidamenti e, soprattutto, un laboratorio urbanistico il cui intendimento era quello di considerarlo come luogo di accumulazione di notizie, discussioni, concertazione, un modo per tenere vivo l’interesse dei cittadini nei confronti di questo nuovo piano che ha la necessità di essere compreso e metabolizzato dai e con i cittadini, altrimenti l’effetto sarebbe quello di farlo tornare indietro in termini di dissenso politico, di disaffezione, ma anche di proseguo sulla strada dell’abusivismo edilizio.
Infatti la legge regionale parla di partecipazione, consentendo che del Psc si appropriano gli stessi cittadini.
La legge permette di partecipare alla formazione del piano in tutte le fasi e il laboratorio sarebbe dovuto essere il centro nevralgico di tutto questo, attraverso il quale avviare dei seminari con la partecipazione delle scuole medie e dell’istituto per Geometri. L’idea iniziale per Errigo era proprio quella di educare i ragazzi a capire il senso e il valore del proprio territorio. Educazione il “grande motore dello sviluppo personale” per Nelson Mandela, tutto parte da lì.
Ma questo accadeva nel 2011, pochi mesi prima della fine della consiliatura guidata da Figliomeni. Cambiando inevitabilmente assetto per tutte le vicissitudine, il Comune non è riuscito neanche a stare a passo con le modifiche costanti della legge regionale di riferimento e il risultato è che nulla si muove ad oggi a livello urbanistico e il futuro non promette nulla di meglio.
Il Comune per il Psc non ha un Rup, il responsabile unico del procedimento, la Valutazione Ambientale Strategica non è mai stata di fatto elaborata e pur essendoci stati dei contatti con i commissari che nel tempo si sono susseguiti, la questione nella sostanza non è stata portata avanti.
Anche in questo settore Siderno dovrà rincorrere il comprensorio.