di Redazione
Le operazioni di cattura sono state avviate dalla Provincia di Trento e per l’orso Daniza non c’è stato scampo. A seguito dell’anestetico servito e sparato per la cattura, il suo cuore non ha retto, ed è morta, con l’unica colpa che le si può riconoscere: ha difeso i suoi cuccioli, dall’uomo. Da quell’uomo che probabilmente ha disatteso i cartelli presenti nel bosco, che avvertono di anon avvicinarsi agli orsi in presenza di questi. Ha pagato Daniza per amare come una mamma dovrebbe fare, anche umana, i suoi figli. Perché i figli son figli, sia che abbiamo la pelliccia o no.
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Le reazioni del mondo animalista sono giunte rapide, tanto lo sconcerto e la rabbia. Alle proteste dei volontari nazionali, si unisce anche l’Associazione Qua La Zampa Roccella Jonica. <<Un vile provvedimento quello della Provincia di Trento – afferma la presidente dell’Associazione Qua La Zampa Roccella Jonica, Simona Ansani – la sua cattura è stata inopportuna come più volte ribadito dal WWF Italia. Troppi sono gli orsi che perdono la vita, perché avvelenati, o uccisi nelle strade, o perché si avvicinano troppo alle abitazioni. Restituiamo i loro habitat naturali all’orso, simbolo della nostra penisola>>. Il WWF in una nota ribadisce il proprio dissenso <<per la decisione infausta di catturare un esemplare come Daniza per la quale non sussistevano le condizioni di pericolosità a cui si era appellata l’Ordinanza della Provincia. Non vi era ragione alcuna di procedere alla cattura di un animale che si era comportata secondo natura>>.
<<E’ inaccettabile quanto accaduto – dichiara il WWF – tutta questa vicenda dimostra l’incapacità di gestire una sana e legittima relazione tra la presenza dei grandi carnivori e le attività umane. Vanno accertate con puntualità le responsabilità individuali e amministrative. Chiediamo rassicurazioni sul monitoraggio e l’impegno per la sorte dei due cuccioli ora rimasti senza le cure materne, alle porte dell’inverno’ – prosegue Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia. Diversi sono gli aspetti della stessa ordinanza su cui va fatta chiarezza per il ruolo stesso assunto in questa vicenda dall’amministrazione provinciale di Trento, ruoli e scelte che il WWF ritiene siano in capo allo Stato, perchè la gestione della fauna non può essere demandata agli Enti locali, soprattutto per le specie particolarmente protette . Il WWF chiede quindi che siano accertate le eventuali responsabilità, per evitare nuove morti di questi preziosi animali, specie protetta dall’Unione Europea verso cui l’Italia è responsabile>>.