RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
LOCRI -Il Presidente Mattarella in occasione della giornata della disabilità ha affermato “Non c’è cecità peggiore di chi chiude gli occhi di fronte alle difficoltà degli altri. Di chi si sottrae al dovere -elementare- di rendersi conto e farsi carico dei problemi (e dei diritti garantiti dalla costituzione) degli altri”.
Bene, per quanto riguarda i diritti ed i bisogni dei disabili gravi del Centro Neurologico di Locri, i Commissari dell’ASP di Reggio Calabria finora hanno dimostrato di non avere avuto nessuna considerazione né umana né istituzionale.
Infatti, in occasione dell’incontro avuto lunedì 30 novembre scorso a Reggio Calabria i Commissari ed il Direttore delle Risorse Umane, alla nostra delegazione ed al consigliere regionale Sebi Romeo, hanno assicurato che si sarebbe agito con due azioni. Una “tampone”, immediata, per garantire il personale infermieristico e gli operatori sociosanitari e una successiva per risolvere definitivamente il problema del personale. Ma è successo solamente che la sera stessa si sono presentati due infermieri. Il giorno dopo uno solo. Mentre per il servizio “portante” dell’assistenza di base, fino ad oggii non è arrivato nessun operatore socio sanitario. Dovevano essere dodici OSS e cinque infermieri, tanto quanto necessitano minimamente.
Un fatto gravissimo se si pensa che oramai da più di due mesi i disabili sono privi di assistenza di base sia diurna che notturna e di personale infermieristico sufficiente. Facile immaginare le conseguenze negative ed i disagi.
Tutto questo è successo perché più di due mesi fa è cessato l’incarico affidato alla Cooperativa “Sollievo” che vi provvedeva da dieci anni, con piena soddisfazione dei disabili. Si era creata una vera e propria famiglia. I lavoratori della cooperativa tutt’ora avanzano sei mensilità e malgrado ciò diversi di loro hanno dato una mano in questo periodo in modo gratuito. Alla mancanza di assistenza diurna, si è aggiunta proprio dal 30 novembre anche la mancanza dell’assistenza notturna, fino al momento garantita con gli infermieri professionali ADI di Reggio Calabria, i quali dopo aver visto fallire per mesi e mesi le loro richieste di pagamento (un arretrato di ben quattordici mensilità !) si sono dovuti arrendere, ma comunque si sono dichiarati disponibili di riprendere subito l’attività sol che avessero avuto un cenno di assicurazione da parte del Commissari.
In atto, e sin dalla cessazione dell’incarico della Coop Sollievo, si sta andando avanti alla meno peggio grazie al poco personale presente, che fa turni massacranti, e soprattutto per merito dell’UNITALSI che con quasi 20 volontari a turno supplisce ai servizi essenziali, come quello di imboccare i disabili durate il pranzo e la mensa ed inoltre stanno con loro, li aiutano, gli tengono compagnia, li portano a passeggio con le carrozzelle e dialogano; non solo ma in collaborazione con l’attuale responsabile medico reggente (nuova nel settore, che la mattina pure si preoccupa di trovare le uova per la colazione dei ragazzi) ha dato assistenza nelle fasi organizzative per l’esame elettrocardiografico.
Di tutto questo noi delle associazioni pro-Centro Neurologico abbiamo riferito ai Commissari nei dettagli ed abbiamo chiesto un intervento immediato per il bene dei ragazzi. Nel congedarci, ci hanno assicurato di “sì”. Complimenti dunque ai Commissari ed Dirigente delle Risorse Umane se i risultati sono quelli che abbiamo visto fino ad oggi. E’ bene ribadire che l’ASP di Reggio Calabria è da almeno quattro mesi che è al corrente che i ragazzi avevano bisogno del personale, stante la cessazione dell’incarico della Coop. Sollievo.
Dire che è una scandalosa vergogna è dire proprio poco. Non vogliamo andare oltre se non applicare al caso di specie il giudizio che ha dato il Presidente della Repubblica.
Immaginiamo pure l’amarezza del Vescovo Francesco Oliva che si è speso e si sta spendendo tanto per questi ragazzi.
Noi nei prossimi giorni ci faremo carico di ulteriori denunce a tutti i livelli locali, regionali e nazionali.
Intanto un disabile, Giacomo che i colleghi chiamano “Avvocato” ci ha consegnato un’altra lettera in cui
lamenta il disinteresse delle istituzioni e chiede che nel frattempo si dia una ulteriore proroga ai lavoratori della cooperativa “Sollievo” che da dieci anni li stava accudendo e che da inizio ottobre non ci sono più, non per colpa loro, ma per scadenza incarico, a cui l’ASP non ha dato seguito con la sostituzione di personale.
Per la verità l’ASP aveva provveduto con assunzione di 12 OSS attingendo alla graduatoria del Mater Domini di Catanzaro. Dopo quindici giorni sono stati richiamati a Catanzaro. Era ovvio e prevedibile come abbiamo detto in un precedente comunicato.
Dice Giacomo: “ Sono venuti questi di Catanzaro, sono durati pochi giorni e poi si sono dileguati, non sono più venuti. Noi disabili chiediamo che siano reintegrati quelli della cooperativa, così si lavora meglio, siamo stati insieme per dieci anni. Che bella ricompensa che ci avete dato. Perchè non potete dare un’altra possibilità ? L’handicap non è un mondo a parte fa parte del mondo. Non siamo stati noi a scegliere questa condizione. Dobbiamo smetterla con l’handicappato felice. Io non sono potente, né ricco non molto istruito. Noi non abbiamo nessuna voce in capitolo nella scacchiera dei potenti. Così si rischia la chiusura totale di questa struttura. Non possiamo, non possiamo trovare un’altra. Non tutti possediamo genitori. La VITA, non è in appalto solo ai sani”.
Giacomo, noi non abbiamo poteri decisionali, ma quello di fare opinione e sensibilizzare l’opinione pubblica sì. Il Centro va mantenuto, potenziato, modernizzato, arricchendolo delle figure indispensabili (altri fisioterapisti per esempio, assistente sociale ecc.). Il posto è bellissimo, la struttura è nuovissima e grande con ampi spazi esterni. L’ideale per tutti voi che siete una unica grande famiglia. Immaginiamo l’amarezza