RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
La situazione creatasi in merito all’erogazione delle pensioni agli ex-lavoratori dellASP di Reggio Calabria potrebbe avere del grottesco se non fosse che molti pensionati, spesso monoreddito, restano senza pensione ormai da diversi mesi.
Ancora una volta, pur essendo tacciati di disfattismo o additati al pubblico ludibrio da separatisti pseudo-perbenisti tardivi agitatori di folle, dobbiamo amaramente constatare che quanto da noi affermato in merito alla mancata applicazione di quanto disposto dal comma 9 dellart. 44 del D.L. n. 269/2003 convertito nella legge 326/2003 corrisponde al vero.
Questa norma stabilisce che: “A partire dalle retribuzioni corrisposte con riferimento al mese di gennaio 2005, i sostituti d’imposta. (lASP nel nostro caso)omissis., trasmettono mensilmente in via telematica, direttamente o tramite gli incaricati omissis.. all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) i dati retributivi e le informazioni necessarie per il calcolo dei contributi, per l’implementazione delle posizioni assicurative individuali e per l’erogazione delle prestazioni, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di riferimento.”
Questo iter non seguito dalla ASP di Reggio Calabria e la conseguente omessa denuncia, oltre alla violazione di legge, determina grave nocumento per i pensionandi ed anche i pensionati.
In questo frangente registriamo la solita indolenza e l’assoluto silenzio, more solito, dellASP di Reggio Calabria e della Regione Calabria in tutti gli interpellati, ma registriamo anche l’inappuntabile puntualità e cortesia istituzionale della Direzione dellINPS di Reggio Calabria, nella persona della dott.ssa Cappello cui va il nostro ringraziamento, che, con dovizia di particolari, riscontra la nostra richiesta e dettagliatamente ci ragguaglia sulla situazione.
Da tutto questo si evince chiaramente che con decorrenza dal 1 maggio u.s., la presentazione delle domande di pensione deve avvenire esclusivamente per via telematica o direttamente dall’interessato o tramite Patronato, con l’esclusione di ogni forma cartacea. Da quanto sopra, si evince chiaramente l’importanza dell’obbligo dell’invio telematico dei dati retributivi e le informazioni necessarie per il calcolo dei contributi, per l’implementazione delle posizioni assicurative individuali e per l’erogazione delle prestazioni, ma la l’ASP di Reggio Calabria ora e le tre ex-ASL prima, non si sono preoccupate di adeguarsi alle nuove direttive, pur avendo pagato decine di migliaia di euro di produttività e straordinario per la gestione, anche, di tale compito. Sono evidenti le responsabilità dei vari Direttori Generali-Commissari, direttori amministrativi, sanitari, direttori GRU e Ragioneria, che mai hanno messo riparo a tale situazione vergognosa.
Ancora una volta lindolenza, la confusione che avviluppano gli uffici dellASP determinano un danno ai lavoratori incolpevoli ma anche benefici ai soliti unti del Signore che lucrano su tale situazione.
A distanza di mesi e malgrado linteressamento dellAutorità Giudiziaria, ancora oggi non si riesce a capire se e quando la situazione sarà restituita alla normalità.
La Segreteria Provinciale
Nuccio Azzarà, Nicola Simone, Francesco Politanò
I lavoratori dell’ASP di Reggio Calabria vivono una situazione surreale, privati di ogni diritto legittimo, vittime “incolpevoli” di inefficienze, sprechi e disorganizzazione.
Tutte le spettanze arretrate vengono da anni promesse, si sottoscrivono chilometrici documenti, si grida al miracolo “all’accordo storico” per poi scoprire puntualmente di essere stati presi in giro, tant’è che quattrini non se ne vedono.
Dal 1 Gennaio 20910 non si vede il becco di un quattrino per la produttività; anche gli arretrati dal 2010 al 2015 relativi all’adeguamento economico per l’indennità di posizione variabile aziendale spettante alla Dirigenza della ex ASL n° 9 di Locri sono rimasti lettera lettera morta, nonostante si tratti di cifre consistenti che al netto di rivalutazione monetaria, interessi e spese legali, per molti si aggirano intorno ai 55 – 60 mila euro. Così stante la situazione ciascun Dirigente si è visto costretto “suo malgrado” a doversi rivolgere al proprio legale di fiducia ed agire legalmente per tentare attraverso il decreto ingiuntivo il recupero delle somme spettanti. Stessa musica per i buoni pasto e le altre spettanze. Adesso scopriamo addirittura di essere ostaggio delle inefficienze degli uffici dell’Azienda, per cui il lavoratore che ha maturato il diritto alla pensione rimane all’asciutto senza percepire nulla, trattato da “esodato” e non da pensionato. Tutto questo a causa del mancato versamento da parte dell’Azienda dei contributi previdenziali individuali.
Non saprei cos’altro aggiungere, purtroppo… e dell’altro mi rifiuto in questa sede di fare menzione per la buona pace di tutti.
E’ evidente, in ogni caso, che così non si può più andare avanti. Giusto, dunque, trasferire le rivendicazioni sindacali su tavoli “diversi” e richiedere l’intervento della Procura della Repubblica, della Corte dei Conti, dell’Anticorruzione perchè i sacrosanti diritti dei lavoratori dell’A.S.P. di Reggio Calabria vengano tutelati a dovere!
Buona serata
Dott. Francesco De Matteis