di redazione
“La sconfitta molte volte ce la cerchiamo, i sindaci della Locride hanno rinunciato a mettere tenda davanti a Montecitorio, addirittura per tre giorni, visto che non c’era un “si” alla richiesta per la riunione e che il precedente incontro con il Sottosegretario agli Interni Bubbico si era rivelato fin troppo fugace e improduttivo. Il dietrofront, preferibile ad una altro viaggio a vuoto, fa tuttavia aumentare il disorientamento dei cittadini”. Esordisce così, Roberto Ieraci, presidente dell’associazione culturale “Nuovi Orizzonti per il Sud”. Gli sviluppi politici degli ultimi tempi continuano a rimarcare una quasi stasi operativa della Locride che sembra non centrare il bersaglio. Mentre ci si dovrebbe riunire e fare fronte comune per evitare una posizione marginale nell’ambito della Città Metropolitana, si assiste a un corsa ad accaparrarsi più risorse possibili per il proprio comune.
“I retroscenisti – prosegue Ieraci – parlano di un intervento del PD, che sarebbe intervenuto per rinviare a data da stabilirsi, l’incontro a Roma. L’assenza di reazioni non ci sta dicendo se ciò’ è vero o no. Tuttavia, la politica nazionale e locale sembra indifferente al cattivo destino a cui è stata condannata la Locride. Nella crisi compaiono solo alcuni sprazzi giornalistici, che evidenziano i limiti dei due sindaci che guidano gli organismi associativi dei primi cittadini, Imperitura e Strangio, ed i sindaci di Locri e Siderno, Calabrese e Fuda, che giocano, anche senza volerlo, una partita geopolitica”.
Una partita, che per Ieraci, è priva di consistenza. Un atteggiamento quello di alcuni Sindaci che denoterebbe, ancora una volta, la mancanza di lungimiranza. “ Esagera, forse Fuda quando afferma che “I nove sindaci presenti a questa riunione sulla sanità rappresentano metà della popolazione complessiva dei 42 municipi Locridei. Con queste affermazione reclama una sorta di rappresentanza, quasi, ponderata, che per norma non esiste. Il merito, va detto, è di tenere alta l’attenzione sull’argomento santità, questo anche grazie alla nota congiunta del Distretto Culturale con baricentro Locri-Siderno”. “Il confronto – prosegue Ieraci – si vince se le osservazioni all’atto Aziendale dell’Asp, non arrivano sulla scorta di elaborazioni individuali o da elaborazioni di pochi”.
Funzionale, per Ieraci, sarebbe un monitoraggio reale dei presidi sanitari, della loro funzionalità e dell’assetto organizzativo della sanità sul territorio, “prima che di quello dell’ospedale (che rimane indifferibile), coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali”. Spazia Ieraci mettendo nero su bianco i punti critici della politica locridea, e rimanendo sempre in tema di Città Metropolitana non può non citare il caso di Portigliola rimasta esclusa dai finanziamenti del patto Renzi-Falcomatà.
“Quando lo faremo un discorso vero sulla volontà e sulla capacità di sostenere tutte le realtà territoriali? È qui che risulta fondamentale il ruolo degli amministratori di istituzioni sovra comunali capaci di fare da tramite tra la politica e i cittadini. Non è ammissibile anche solo pensare di far contare un comune più o meno in base solo al numero degli abitanti, questa mentalità contraddice quella dichiarazione, che ormai è nel bagaglio di tutti i “dichiaranti”, secondo la quale “non bisogna lasciare nessuno indietro. È questo il momento di rispettare questo principio”.