DI SEGUITO LA NOTA STAMPA DELLA QUESTURA DI REGGIO CALABRIA:
REGGIO CALABRIA- All’esito di complesse ed articolate indagini condotte con il supporto di presìdi tecnologici, nella mattinata odierna, la Squadra Mobile di Reggio Calabria ed il Commissariato P.S. di Siderno, con il supporto di pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine “Calabria”, hanno eseguito l’Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere nr. 9376/11 RGNR/DDA, 5871/12 RG/GIP e nr. 51/13 OCC, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti dei seguenti nr. 7 soggetti:
- MARINO Mario, nato a Martone (RC) il 06.10.1971;
- DEMASI Massimiliano, nato a Locri (RC) il 04.01.1973;
- DEMASI Francesco, nato a Martone (RC) il 08.07.1971;
- FORTUNA Giovanni, nato a Locri (RC) il 02.08.1974;
- FICHERA Matteo, nato a Locri (RC) il 18.05.1988;
- FICHERA Giorgio, nato a Martone (RC) il 16.10.1962;
- LOCCISANO Giuseppe, nato a Gioiosa Jonica (RC) il 15.09.1959.
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I predetti sono tutti accusati del reato di cui agli artt. 81 cpv, 110,112 nr. 1, 378 commi 1° e 2°, aggravato dall’art. 7 della Legge 203/91, per aver favorito la latitanza di GALLIZZI Giuseppe, nato a San Giorgio Morgeto (RC) il 22.03.1951, già colpito da Ordinanza applicativa di misura cautelare in carcere nr. 6191/07 e 9689/08 RGNR, nr. 5418/07 e 4775/09 RG/GIP emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Torino in data 31.05.2011, nell’ambito della cd. Operazione “Minotauro” che aveva avuto il pregio di disvelare l’articolazione ‘ndranghetistica operante nel territorio piemontese ed avente stretti legami con le strutture organizzative e soggetti di spicco presenti nel comprensorio Jonico-Reggino, fra cui il noto COMMISSO Giuseppe, inteso “U Mastru”.
Nel corso di tale indagine torinese era emerso il ruolo di assoluto rilievo svolto all’interno della ‘ndrangheta dal GALLIZZI, il quale, già Sorvegliato Speciale di P.S., annovera svariati precedenti di penali e di Polizia per estorsione e reati associativi. Difatti, egli, ritenuto un esponente della cosca URSINO di Gioiosa Jonica per il territorio di Torino e zone limitrofe, veniva colpito dall’O.C.C. in carcere sopra richiamata, rendendosi latitante[1] (sebbene, successivamente, in sede di Appello, è stato assolto dall’accusa di associazione mafiosa).
Pertanto, considerata la personalità del GALLIZZI, era stata allestita in suo favore una fitta ed efficiente rete di protezione e di ausilio, resa possibile grazie al costante, sistematico e metodico impegno di un numero non esiguo di persone che sono state identificate dagli investigatori di questa Squadra Mobile e del Commissariato P.S. di Siderno tramite mirati servizi di intercettazione e videoripresa.
In tal modo, dopo undici mesi di faticose e capillari ricerche, alle prime ore del mattino del 9 maggio 2012, il fuggitivo veniva localizzato e catturato dagli agenti della Polizia di Stato appartenenti alla Squadra Mobile di Reggio Calabria ed al Commissariato P.S. di Siderno, all’interno di un appartamento di via Bruno Buozzi nr. 38 nel centro storico di Martone (RC), un piccolo paese ubicato sulle colline sovrastanti il centro abitato di Gioiosa Jonica, in una zona resa impenetrabile dalla particolare conformazione del territorio e dalla struttura urbanistica medioevale del borgo, evocante una vera e propria fortezza.
Le investigazioni, sfociate nell’emissione del provvedimento restrittivo della libertà personale in oggetto indicato, erano iniziate nel settembre del 2011, attraverso numerosissimi servizi osservazione, controllo e pedinamento nei confronti di un nucleo ristretto di favoreggiatori, consentendo, in una prima fase, di ricostruire i movimenti di alcuni soggetti (alcuni dei quali legati al GALLIZZI da vincoli di parentela) incaricati di gestire la latitanza del ricercato -permettendogli, tra l’altro, di poter incontrare periodicamente la compagna LICATA Franca- ed, in un secondo momento, di individuare il nascondiglio e di procedere alla sua cattura.
Tra i soggetti colpiti dal provvedimento, vi è da sottolineare il ruolo svolto da MARINO Mario, titolare della “Edil Costruzioni snc”, vero e proprio organizzatore e punto di riferimento dell’intera rete di uomini e mezzi impiegati per proteggere la latitanza del GALLIZZI; nel corso delle indagini, è stato accertato che il summenzionato MARINO veniva coadiuvato, oltre che dai prossimi congiunti del latitante, dagli altri indagati, di volta in volta, utilizzati per reperire alloggi sicuri nel centro di Martone o per fungere da staffetta alle auto a bordo delle quali veniva trasportato il ricercato o la convivente, ovvero generi di prima necessità e capi d’abbigliamento.
All’esito delle investigazioni è emerso chiaramente che il citato MARINO, già arrestato nel 1995 per favoreggiamento personale e detenzione di armi clandestine, si fosse costantemente occupato non solo di organizzatore gli incontri tra il ricercato e la compagna ma anche di aver intrattenuto significativi contatti e rapporti con gli altri indagati, segnatamente i fratelli DEMASI Francesco e Massimiliano (dipendenti della ditta del MARINO), nonché FICHERA Giorgio e FICHERA Matteo (padre e figlio), i quali si erano messi a sua disposizione per eseguire prontamente, alla bisogna, le sue consegne attraverso un canovaccio consolidato e collaudato.
Quanto agli soggetti colpiti dalla misura cautelare, FORTUNA Giovanni e LOCCISANO Giuseppe, mentre il primo ha partecipato allo spostamento del latitante nell’ultima fase avvenuta poche ore prima del suo arresto, l’altro ha messo a disposizione di LICATA Franca il suo appartamento posto al primo piano dell’immobile sito a Gioiosa Jonica, in contrada Elisabetta, in uno dei suoi molteplici spostamenti finalizzati ad incontrare il compagno latitante, così come è stato documentato attraverso un apposito servizio di videosorveglianza.