di Patrizia Massara Di Nallo (foto fonte Wikipedia)
L’equinozio di primavera, che di solito dovrebbe riportare la data del 21 marzo, anche quest’anno è in anticipo e si è verificato il 20 marzo, alle ore 04,06 del mattino. L’equinozio di primavera è il giorno dell’anno con12 ore di luce e 12 di buio, proprio come l’equinozio d’autunno. Corrisponde al momento in cui il Sole attraversa l’equatore celeste, cioè pressappoco la proiezione della linea dell’equatore terrestre sulla sfera celeste e quindi avviene in un orario preciso.
Inoltre è l’unico giorno dell’anno in cui il Sole sorge esattamente a Est e tramonta esattamente a Ovest e in cui il ‘terminatore’ ( linea immaginaria che separa esattamente a metà la parte della Terra illuminata dal Sole da quella al buio) passa per i due poli terrestri. L’anticipo della data dell’equinozio (dal latino aequĭnoctĭum, derivato da aequa nox «notte uguale) avviene dal 2007 e dal 2044 l’equinozio primaverile potrà anticipare al 19 del mese. Ciò è dovuto allo sfasamento tra calendario terrestre e anno siderale perché la Terra, che compie un giro completo intorno al Sole in 365 giorni e 6 ore, accumula un ritardo che viene recuperato ogni quattro anni con l’aggiunta del 29 febbraio.
Quindi l’equinozio può avvenire tra il 19 ed il 21 marzo, mentre si calcola che sarà il 2100 l’anno in cui cadrà nuovamente il 21 marzo. Tutto questo dovrebbe verificarsi secondo calcoli scientifici, ma l’anticipo della primavera non è solo purtroppo una questione di data, ma di cambiamenti climatici che incidono sulla vita degli uomini e degli animali, sulle colture e sui ritmi naturali contribuendo non poco allo sfasamento fisico ed emotivo di ognuno. Quel che è peggio, è che non ci meravigliamo più, non ripetiamo più il mantra: “ non esistono più le mezze stagioni”, dando come un dato di fatto assodato quello che osserviamo, impotenti di fronte al degrado e allo scempio dell’ecosistema.