di Simona Masciaga
Schietto, diretto e di impeto sociale il testo ” Parole e simboli di memorie” di Maria Caterina Mammola ed VoG Verlag ohne Geld Munchen, va ad arricchire la letteratura calabrese e non solo.
Presentato sabato 4 febbraio dall’associazione FIDAPA di Siderno, presso la sala del Consiglio comunale dello stesso, alla presenza dell’assessore alla Cultura Francesca Lopresti e ad un pubblico di spicco culturale, il testo, sapientemente introdotto dal prof Salvatore Licciardello, ha suscitato interesse e curiosità tra i presenti.
L’autrice, di ormai chiara fama locale e non solo, a noi conosciuta come ricercatrice storica, appare in questo ultimo lavoro, completamente diversa: qui è la donna che parla, riflette, percepisce, valuta, confronta e analizza per poi trasferire su carta e trasmettere al suo pubblico le sue emozioni, sensazioni, valutazioni ed esperienze.
Già nel penultimo lavoro, ” Due donne del Sud”, un epistolario di confronto con la co- autrice Ada Zapperi Zucker, si era notato il cambiamento dell’ autrice che da storica locale diviene ricercatrice di concetti intellettivi su cui quotidianamente riflettere attraverso le proprie esperienze di donna, moglie, madre, insegnante e studiosa.
Caterina osserva, assiste, vive, ragiona, valuta…la stessa autrice gioisce, si indegna, urla contro le ingiustizie e sorride teneramente davanti alle bellezze che la vita ci offre.
Destino, libertà, arte e vita, schiettezza, presunzione, gelosia, habitat ecc…, giusto per citarne qualcuno, diventano argomenti che, tra ricordi del passato, esperienza tangibile e vita attuale, prendono per mano il lettore conducendolo all’ ultima pagina in un batter d’occhio.
Testo impregnato di valori umani, diretto e altresì critico, atto a fortificare ed incoraggiare il suo pubblico, Maria Caterina Mammola, si rivolge in modo particolare alle donne:” Uguali agli uomini per diritti, ma,diverse in tutto, dalla fisicità alla sensibilità, dalla biologia alla praticità, dall’ educazione al pudore”, insomma una sorta di pacifica rivoluzione femminile e mai femminista: lei stessa non ama gli estremismi, tutt’altro, aborre ogni forma di esasperazione intellettiva, storica, sociale e culturale.
Un testo, quindi, ricco di esperienza che, attraverso la meditazione e l’analisi personale dell’autrice, diviene faro e punto di orientamento nel cammino della vita.