R. & P.
La storia occulta del nostro Paese viene scritta in sedici anni: dal 1978 al 1994. Il finto sequestro Sindona, la strage di Bologna, le bombe del Rapido 904, l’estate dell’Addaura e dell’assassinio Agostino, l’autoparco milanese di via Oreste Salomone e l’omicidio Mormile, i giorni della Falange Armata, quelli della Uno bianca e la militarizzazione del Paese con una serie di fatti di sangue e attentati apparentemente senza senso. Fino ad arrivare agli ordigni di Cosa nostra del ’92 e del ’93, segnali di una trattativa avviata dalla mafia con uomini delle istituzioni. Nel novembre 1993 però tutto sembra smorzarsi per poi tacere definitivamente nel febbraio 1994. Cos’è successo?
Gli autori del libro “La Repubblica delle stragi”, tranne l’illustrissimo magistrato Spinosa, non hanno mai indossato la toga. Sono avvocati, scrittori, blogger, parenti e vittime di mafia.
Il libro è coordinato da Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il giudice gemello di Giovanni Falcone assassinato nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992.
Un’operazione editoriale intensa e complicata ma molto preziosa per fare luce su una storia quasi in ombra.
Hanno deciso di mettere insieme le tessere del mosaico stragista per far emergere il disegno della lunga stagione del terrore e trattativista.
Gli autori hanno assemblato storie misconosciute o addirittura mistificate. Hanno scandagliato aspetti importanti come la strage di Bologna del 2 agosto 1980 e quella del Rapido 1984. Si sono addentrati nei grandi delitti commessi tra l’89 e il ‘94 commessi da Cosa Nostra.
È così che con pazienza hanno colmato il grande vuoto lasciato da tanti, troppi processi dando un senso a questa storia. Tutto questo fino a quando il 20 aprile scorso la Corte d’assise di Palermo ha deciso di mettere nero su bianco molte verità processuali: la trattativa Stato-mafia ci fu.
Di questo si parlerà mercoledì 22 Agosto a Bovalino, nella serata di presentazione del libro la Repubblica Delle Stragi, serata organizzata da Domenico Calabria e il Caffè Letterario Mario La Cava e che vedrà discuterne insieme all’autore Giovanni Spinosa la giornalista Maria Teresa D’Agostino , il Procuratore Aggiunto della procura di Reggio Calabria Gaetano Paci, Federica Roccisano, ricercatrice e già assessore regionale, Franco Cimino, giornalista e scrittore.