GIOIOSA JONICA – L’elogio dell’opposizione, di quella vera, che non si limita a vigilare sull’attività del Governo ma che propone e aggrega tutte le forze che non vogliono omologarsi ai poteri forti, all’Europa dei banchieri, ai tecnocrati che dimenticano gli ultimi, siano essi “esuberi”, “esodati”, precari o, peggio ancora, le vittime silenziose della crisi.
Il compendio di quanto si è detto stasera in una sala del centro “don Milani” di Gioiosa Ionica piena, nonostante il maltempo e la Champione League in Tv, è il verbo della Rivoluzione Civile che propone Antonio Ingroia come candidato premier. Ospiti del segretario cittadino di Rifondazione Comunista Salvatore Fuda e di tutto l’apparato del partito di Ferrero, con in testa Nicola Limoncino, i candidati al parlamento Michele Conia di Cinquefrondi, dirigente nazionale del Prc e consigliere comunale, Gabriella Stramaccioni, esponente di quella che Conia definisce “società impegnata, non solo civile” di Libera e il vignettista di Servizio Pubblico Vauro Senesi. «Il nostro programma – ha detto Fuda nella sua introduzione – è riaffermare i valori della Costituzione Italiana, fare uscire la Sinistra vera dall’isolamento senza ascoltare chi ancora parla di “voto utile”». Già, il voto utile. Secondo Conia «Quelli che ci hanno creduto hanno causato i disastri degli ultimi vent’anni, ecco perchè ci rivolgiamo a chi è scontento dell’andazzo attuale che ha aumentato le diseguaglianze con la scusa della crisi, che ha fatto pagare l’Imu agli italiani per coprire il buco al Monte dei Paschi e che invece di destinare risorse alla spesa sociale propone ancora l’acquisto degli F35». E dopo aver detto che «Nella Calabria di Scopelliti la Rivoluzione proposta da Ingroia vale doppio», Conia ha parlato in maniera quasi neo-bolivariana: «Gli stranieri che devono andare via non sono gli extracomunitari sfruttati, ma le multinazionali come la Veolia». E se per il dirigente comunista «Il Pd agita lo spettro di Berlusconi solo in campagna elettorale dopo aver governato insieme a Monti e Pdl mentre Rosy Bindi fa il giro degli ospedali calabresi solo in campagna elettorale, mentre quand’era ministro della Sanità rimaneva lontano», la Stramaccioni ha ricordato le principali priorità programmatiche di Rivoluzione Civile, che oltre ad esponenti dell’associazionismo come lei aggrega forze politiche come Pdci, Prc, Idv e Verdi: «Ci vogliono subito alcune leggi fondamentali – ha detto – come quella sul conflitto d’interessi, sul falso in bilancio, sul voto di scambio, contro la corruzione e per cambiare questa legge elettorale». Vauro, dal canto suo, a parte qualche battuta attesa, è partito dal ricordo di un operaio suicida per colpa della crisi per ricordare l’importanza del Pci di Berlinguer, del ruolo dell’opposizione e del ritorno alla politica vera e partecipata «senza più deleghe in bianco alle quali siamo costretti con questa legge elettorale» , una partecipazione politica che secondo Vauro «Serve per rompere la solitudine degli ultimi, dei deboli e ridare loro voce».
GIANLUCA ALBANESE