R. & P.
Egr. Direttore,
è venuta a mancare a Catanzaro la poetessa, scrittrice e soprattutto amica Marisa Provenzano, Presidente della giuria del premio di poesia “città di Siderno” organizzato dalla nostra Associazione. Ho appreso della sua morte da un breve e commosso messaggio di un’amica comune, la stessa persona che me la fece conoscere quando io ero alla ricerca di un Presidente di giuria per il concorso che stavamo creando. Ricordo di lei le schermaglie verbali dovute alla sua vivacissima mente che la portava ad essere esplosiva nell’eloquio tanto da apparire a volte presuntuosa (ma in realtà non lo era). Questo suo orgoglio intellettuale era però mitigato dalla sua bontà d’animo e dal suo vissuto, che aveva scavato solchi profondi nel suo carattere, nel suo modo d’essere che spesso non coincideva con il suo apparire. Era un’artista, Marisa, a tutto tondo e spesso nascondeva dietro atteggiamenti istrionici la sua sofferenza interiore. Era una scrittrice che conosceva l’arte della parola ma non si faceva soggiogare da essa, ricercava in ogni scritto che veniva nelle sue mani l’essenza primigenia. E riusciva sempre a coglierla questa essenza, tanto è vero che questa dote le era universalmente riconosciuta.
Mi accorgo rileggendo quello che ho appena scritto che in realtà non era questo che volevo dire di Marisa ma di essermi nascosto dietro l’analisi della sua persona e delle sue capacità innate per nascondere quello che difficilmente riesco ad esprimere: la sensazione di vuoto che mi ha lasciato la sua scomparsa. Mi considero fortunato per aver percorso un pezzo di strada assieme a lei, come del resto succede ogni volta che si incontra una persona di valore.
Credo che le mie considerazioni accomunino tutti noi di Volo che abbiamo avuto l’onore e il privilegio di conoscerla.
Che la terra ti sia lieve, Marisa.
Giuseppe Caruso
Presidente di VOLO