DAL PORTAVOCE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA GIUSEPPE RAFFA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“Destra e sinistra pari sono: uniti nel comune destino dell’insofferenza verso la stampa libera. Nei confronti delle penne libere, sì di quelle che non piegano la schiena, credevamo di aver letto, sentito e visto tutto. C’eravamo sbagliati perché le vie dell’insulto, anche su questo versante, sono infinite. Dall’accusa di nemici di questo o quel leader si è passati allo sputo. Di questo “nobile” gesto è stato “gratificato” Antonio Ricchio, bersaglio da parte di un politico della vecchia sinistra, il consigliere regionale Sandro Principe il cui comportamento, francamente, ci lascia perplessi”.
{loadposition articolointerno, rounded}
Lo dichiara il presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa in relazione all’episodio che ha avuto come vittima il giornalista Antonio Ricchio, redattore de “Il Corriere della Calabria”.
<<Non conosco le dinamiche – dice ancora Raffa – che stanno alla base dell’inqualificabile “dissenso” che, al di là di qualsiasi ragione, non può essere né giustificato né compreso. Noi politici ci affanniamo a parlare di stampa libera, di giornalismo come sentinella della democrazia, di libertà di pensiero, di cronisti non asserviti al potere dei partiti e dei singoli leader. Riavvolgiamo il nastro, per favore. Ed aspettiamoci di tutto. Mai come in questo caso diventa attuale il detto: “ predicare bene e razzolare male”, anzi malissimo. Conosco personalmente Antonio Ricchio: un professionista che stimo per l’obiettività e l’imparzialità. Doti che gli hanno consentito di firmare sul più antico e prestigioso quotidiano nazionale, il Corriere della Sera. La politica sta attraversando un periodo di grande nervosismo che la rende cieca anche rispetto all’etica di questo impegno e allontana dai canoni di civiltà quanti, come si diceva una volta, praticano la nobile (ahimè, decaduta) arte delle politica. La stampa è il cane da guardia della società civile ed ha il dovere di abbaiare per allontanare da essa i pericoli e non scodinzolare a seconda di simpatie o appartenenze. Esprimo vicinanza ad Antonio Ricchio e alla sua testata giornalistica e lo invito a proseguire il suo impegno con la serenità che fino ad oggi l’ha contraddistinto>>.
a.l./