AFRICO – Una sorpresa inaspettata e tantomeno gradita, quella ricevuta dal primo cittadino di Africo Domenico Versaci. A giungere per via raccomandata la notifica dell’avvenuto pignoramento alla tesoreria comunale da parte della Sorical (società risorse idriche calabresi) per una cifra ammontante a 560 mila euro.
Un debito quello accumulato da comune di Africo relativo al quarto trimestre del 2008 e al quarto trimestre del 2009 che ammonta a ben 360 mila euro. Da quanto dichiara lo stesso sindaco, però, risulterebbero delle sottili incongruenze; l’ente ha, infatti, versato alla Sorical 247 mila euro, ‹‹l’ultima trance di 35 mila euro l’ufficio di ragioneria aveva provveduto a versarla nel mese di giugno››, quindi se la matematica non è un’opinione, la morosità del comune non sarebbe più di 360 mila euro ma di 113. Spiccioli se paragonati con la situazione debitoria di altri comuni locridei, ma questo poco importa soprattutto in tempi di crisi, in più se si dà uno sguardo alle acque in cui naviga la società; di qualche mese fa è la notizia della sua messa in liquidazione. ‹‹Comprendo i disagi della società – commenta Versaci – ma rimane un provvedimento assurdo, nonostante i pagamenti avvenuti da parte nostra, loro agiscono per l’intera cifra. Sono amareggiato per quanto sta accedendo e mi auguro di interloquire con i commissari, a me a oggi sconosciuti, in modo, mi auguro da poter appianare la vertenza›› Destabilizzante, la guerra dell’acqua che si è sottilmente insinuata fra società regione e comuni, no non si paventa una chiusura dei rubinetti, anche se c’è che sospetta una prossima mossa, ma la strategia usata è il congelamento delle risorse monetarie. Si potrebbe pensare a un provvedimento legittimo da parte della Sorical, che ricordiamolo, non si occupa del ciclo integrato delle acque, quello che tiene insieme acquedotti, fognature e sistemi di depurazione, ma gestisce le grandi reti di adduzione e diversi invasi, vendendo l’acqua all’ingrosso ai comuni, anche se voci per lo più altisonanti, ma tacciate di un comunismo decadente, avrebbero molto da ridire. Ma le diatribe che interessano la Sorical sono un’altra storia. Un pignoramento, dunque, è quanto si è trovato sulla cattedra di primo cittadino Domenico Versaci: ‹‹non è concepibile quanto sta accadendo. È sotto gli occhi di tutti la situazione in cui versano i comuni, ed è ingiustificabile che una società a partecipazione regionale (la Sorical per metà privata, fa capo per il 46% delle azioni a una multinazionale francese Veiola, l’altro 54 % è appannaggio della regione, che detiene la fetta più grossa, delle cinque provincie calabresi e dell’Anci Calabria) agisca con un provvedimento giudiziario››. La colpa del comune? Ovviamente il ritardo del pagamento delle somme richieste, il diritto reclamato dalla società? Il riconoscimento monetario della fornitura concessa. Il rovescio della medaglia? Il mancato pagamento dei cittadini dell’utenza, l’assenza di un tavolo concertativo dove poter organizzare un piano di rientro. L’immagine quella di un cane che si morde la coda, o per farla più raffinata, di un circolo vizioso, che contraddistingue la Locride da altre zone d’Italia. ‹‹E’ vero – riprende il sindaco – abbiamo agito con ritardo, i nostri pagamenti sono stati irregolari, ma è pur vero che se i cittadini non pagano noi non possiamo fare l’impossibile. Ho chiesto in varie occasioni l’indizione di un tavolo concertativo in modo da aprire una trattativa, e lo ribadisco adesso, mi auguro che parti politiche si mettano in moto per aiutare gli enti che a oggi si trovano tutti sulla stessa barca››. Un appello chiaro e sintetico che sottolinea con un po’ di nervosa ironia la critica condizione che i comuni virtuosi o meno si trovano a fronteggiare in un momento in cui anche i rubinetti monetari non sono più così generosi.
ADELINA SCORDA