RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:
Slavoj Slavik, sloveno di Trieste, è un giovane uomo esperto della vita, destinato al martirio nella triste realtà dell’antifascismo di frontiera. Vive la sua esperienza di studente negli anni trenta e quaranta, anni nei quali si impegna attivamente a favore dei diritti civili, fino alle estreme conseguenze. Pagherà infatti, con la vita la sua battaglia contro la dittatura. Nel romanzo “Una stagione a Siena”, lo scrittore Mario La Cava ci racconta sotto mentite spoglie la sua vita studentesca, presentandoci il suo amico Slavoj Slavik.
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E’ proprio la figura altamente drammatica del personaggio che ha ispirato la riduzione teatrale del romanzo stesso, dove la tragedia è solo annunciata… Slavoj farà da guida a Paolo Altobello attraverso i luoghi della mente, i percorsi della memoria, la familiarità delle confidenze, fino alla piena comprensione dell’intero momento storico. A 70 anni da uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità, il genocidio di milioni di ebrei nei campi di sterminio nazisti, il “Centro Studi Quasimodo onlus” e il “Caffè letterario Mario La Cava”, in collaborazione con Enzo de’ Liguoro, mettono in scena lo spettacolo “La storia di Slavoj Slavik”. Sul palco l’attore Enzo de’ Liguoro, in un monologo in sedici scene dalla grande intensità emotiva. Paolo Sofia, voce e armonica, Salvatore Gullace, chitarra, Giacomo Battaglia, voce fuori campo. Regia di Nicoletta Robello. A rendere più incisiva la forza delle parole, le canzoni immortali “Parlami d’amore Mariù”, “Ave Maria” e “Bella ciao” che si alternano ai brani originali di Paolo Sofia. Il tutto sarà incorniciato dalla suggestiva mostra fotografica di Domenico Scali “Auschwitz…Solo andata…Viaggio fotografico all’inferno” e dalle particolari sculture dell’artista Mariella Costa. Lo spettacolo si inserisce nel calendario degli eventi legati alla celebrazione della “Giornata della Memoria”, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per ricordare la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta il 27 gennaio 1945. Si tratta di un progetto che mira ad affrontare temi importanti e cruciali, quali la guerra, la violenza, i diritti in un modo diretto e coinvolgente, attraverso la rappresentazione teatrale. Dirigenti scolastici di diversi istituti comprensivi e scuole superiori di Reggio Calabria e provincia hanno accolto con entusiasmo tale iniziativa: un modo efficace, non solo, per una maggiore comprensione e sensibilizzazione dei fatti che hanno segnato la storia, ma per stimolare una riflessione sull’odierno contesto sociale e sulla deriva di determinati valori, quali uguaglianza e diritti civili. Per la realizzazione del progetto, fondamentale è stato quindi il sostegno dei dirigenti scolastici, ma anche il supporto del sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, di Locri, Giovanni Calabrese, di Benestare, Rosario Rocca e di Caulonia, Giovanni Riccio. Importante anche il contributo della cooperativa Pathos, dell’UniCusano, dell’ex assessore alla pubblica istruzione del Comune di Anzola dell’Emilia, Silvia Manfredini e del consigliere del Comune di Sala Bolognese, Federica Ventura.