R. & P.
REGGIO CALABRIA – Lo scorso 27 giugno il capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, Antonio Sangermano, si è recato in visita presso l’Istituto Penale per Minorenni “Silvio Paternostro” di Catanzaro, alla presenza del garante nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, Carla Garlatti.
Ad accoglierli il direttore dell’Istituto Penale Minorile, Francesco Pellegrino, il dirigente del Centro Giustizia Minorile per la Calabria, Santo Ippolito, nonché il direttore della Sanità Penitenziaria della Casa Circondariale e dell’Ipm dell’Asp di Catanzaro, Giulio Di Mizio.
Erano presenti, altresì, l’avvocato Generale della Corte d’Appello di Catanzaro, Beniamino Calabrese, anche in rappresentanza della Procura Generale ed il garante regionale dei Diritti delle persone detenute, Luca Muglia.
Dopo aver visionato i reparti e le varie aree dell’istituto, il capo dipartimento e il garante nazionale hanno dialogato con i ragazzi ed incontrato i funzionari, la Polizia penitenziaria, gli educatori, i mediatori ed il cappellano.
Nel corso della visita, il capo Dipartimento Sangermano ha approfondito le dinamiche degli eventi critici verificatisi in struttura,
soffermandosi poi sui concetti chiave della giustizia penale minorile e sui temi di più stringente attualità.
Al termine della mattinata i due massimi rappresentanti delle istituzioni minorili hanno incontrato il presidente del Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, Teresa Chiodo ed il procuratore dei Minorenni, Maria Alessandra Ruberto, con cui si sono intrattenuti presso la sede del Tribunale.
“La visita istituzionale – affermano il garante regionale dei Diritti delle persone detenute Luca Muglia ed il garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza Antonio Marziale – assume significati importanti, considerato che, proprio in questi giorni, sono stati ultimati i lavori di ampliamento e ristrutturazione che consentiranno all’Istituto Penale per Minorenni di estendere la capienza da 36 a 56 posti. E’ evidente, tuttavia, che laddove tale estensione diventi operativa sarà ineludibile un massiccio potenziamento del personale. Da anni il direttore Pellegrino, la polizia penitenziaria e gli educatori dell’istituto segnalano la carenza di organici con percentuali imbarazzanti. Il personale, infatti, raggiunge nei vari comparti livelli numerici assolutamente insufficienti rispetto al fabbisogno. Si aggiungano le criticità sanitarie, la carenza di medici specialisti e l’assenza di mediatori linguistici. Le difficoltà non risparmiano il Tribunale per i minorenni di Catanzaro, anch’esso sotto organico, che sostiene da solo il peso numerico dei procedimenti che riguardano l’esecuzione penale e il settore penitenziario minorile mediante la Sezione di sorveglianza”.
“Con l’estensione della capienza – concludono i garanti regionali Muglia e Marziale – l’Istituto Penale Minorile di Catanzaro si posizionerà nella prima fascia assurgendo, ancora di più, a struttura di riferimento nell’intero panorama nazionale. Il che significa, evidentemente, che occorre sciogliere in via preliminare una serie di quesiti ed interrogativi, a partire dall’immediata integrazione degli organici. Detto ciò, si tratta di un’occasione importante per l’intero sistema minorile che la Calabria
non può e non deve lasciarsi sfuggire”.