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LOCRI – Entra nel vivo il progetto nazionale di educazione alla legalità ambientale “Un albero per il futuro”, promosso dal Ministero della Transizione Ecologica in collaborazione con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità e voluto dalla Fondazione, con la piantumazione dell’Albero di Falcone, una “talea” che ha lo stesso genoma della pianta madre, cioè di quel Ficus Macrophylla Columnaris Magnolioides, albero sempreverde, che si trova davanti alla casa di Falcone e che è diventato simbolo di rivolta e di riscatto.
Si è svolta stamattina nel cortile della scuola primaria C. Scarfò la manifestazione denominata appunto “Albero di Falcone”. Ad impreziosire l’evento con interventi autorevoli autorità civili e religiose.
Erano presenti la Dirigente Scolastica, Carla Galletta, sua Eccellenza il Vescovo Francesco Oliva, il Tenente Colonnello dei Carabinieri Reparto Biodiversità di Reggio Calabria, il Capitano Marruso dei Carabinieri di Locri, il Maresciallo Monaco e altri esponenti dell’Arma dei Carabinieri e del corpo Carabinieri Forestali, il Sindaco Giovanni Calabrese del Comune di Locri, l’Assessore Domenica Bumbaca, il Presidente Ornella Monteleone del Consiglio d’Istituto; genitori e rappresentanze di alunni delle altre scuole dell’Istituto De Amicis Maresca di Locri.
Ha coordinato la manifestazione la docente Adriana Varacalli, referente di Educazione Civica e del progetto.
La giornata è stata arricchita dagli alunni del plesso Scarfò, che con letture di pagine del libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando e riflessioni sulla legalità e sulla giustizia, hanno esaltato la figura di Giovanni Falcone prima e di Borsellino dopo, l’impegno, le vittorie, le sconfitte, l’epilogo.
La manifestazione si è aperta con l’Inno Nazionale e si è chiusa con la canzone “Pensa” di F. Moro.
Ad accompagnare la piantina nella sua crescita una targa ricordo, che vuole essere anche un monito per tutti, chiamati a perseverare negli ideali di giustizia, legalità e libertà che guidarono la vita e le azioni del magistrato ucciso dalla mafia a Capaci nel 1992.
“L’Albero di Falcone fa parte adesso del patrimonio del cortile della scuola e diverrà un “monumento” in ricordo dei nostri Eroi che per i valori di Giustizia e Libertà hanno sacrificato la propria vita” dice un’alunna.
Al termine della cerimonia gli alunni e tutti i presenti hanno potuto assistere alla dimostrazione di un team artificieri antisabotaggio e di un’unità cinofila dell’Arma dei Carabinieri.
L’artificiere ha spiegato ai ragazzi come si effettua la bonifica del suolo degli ordigni esplosivi, come si disattivano e si rendono sicuri gli ordigni inesplosi con un robot. Subito dopo il Carabiniere cinofilo ha presentato i metodi di addestramento utilizzati per ammaestrare i cuccioli e farli diventare efficienti cani antidroga e ha simulato la ricerca di dosi di stupefacente, che l’olfatto del cane “Enno”, un dolce esemplare di pastore tedesco ha consentito di ritrovare con rapidità.
L’attività dimostrativa ha suscitato grande entusiasmato tra i ragazzi che hanno tempestato di domande i Carabinieri.