Decisamente una buona notizia. Ci riferiamo a quanto diffuso ieri agli organi di stampa dal presidente della giunta regionale Mario Oliverio, che ha informato dell’assenso da parte del ministro della Salute Lorenzin, all’apertura di un tavolo bilaterale tra il Ministero e la Regione Calabria, relativo alla revisione del piano di rientro dal debito sanitario.
Un grande successo diplomatico, quello del presidente della Calabria, che introduce altresì elementi di critica e ridiscussione generale degli esiti della lunga (e non ancora finita) stagione dei piani di rientro.
Certo, ora a questo tavolo di concertazione bisognerà dare contenuti e proposte concrete, altrimenti si rischia che tutto si risolva in una sterile (e improduttiva di effetti) concessione da parte del Ministro Lorenzin.
In attesa di contributi programmatici seri, concreti e sostenibili da parte dei nostri amministratori locali – la manifestazione del 17 ottobre, pur molto partecipata, ha pagato a nostro avviso, lo scotto della mancanza di una seria piattaforma programmatica – proviamo a dare noi una indicazione al presidente Oliverio, su una delle grandi priorità della sanità locridea, dalla quale non si può prescindere se si vogliono raggiungere dei “Lea”, ovvero “livelli essenziali di assistenza” accettabili.
Ci riferiamo al funzionamento dell’elisoccorso dell’ospedale di Locri anche nelle ore serali e notturne, assoluta priorità se si vogliono salvare vite umane.
Come ha informato qualche settimana fa il medico ospedaliero (e consigliere comunale del gruppo di opposizione a Locri) Nadia Cautela, mediante una nota stampa pubblicata dal nostro giornale, a Locri esiste una pista di elisoccorso omologata per funzionare 24 ore su 24, ma attualmente funziona solo dall’alba al tramonto.
Lo abbiamo verificato sul sito dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, che vigila sulle concessioni e sui “nulla osta” all’operatività della pista di elisoccorso. Fatelo anche voi, amici lettori, cliccando sul seguente link:
http://moduliweb.enac.gov.it/Applicazioni/avioeli/Avio_04.asp?selaeroporto=586
Nella sezione “autorizzazioni all’uso elisuperficie”, infatti, si può benissimo vedere che alla pista dell’elisoccorso di Locri viene attribuita l’operatività notturna e un’autorizzazione all’uso rilasciata il 30 luglio 2014 e valevole fino al 29 luglio del 2017.
Cosa manca, dunque, per farla funzionare anche di notte? Qualche migliaio di euro al mese, e soprattutto la volontà politica.
Rileggiamo insieme quanto scritto nei giorni scorsi dalla Cautela, che ha riferito di aver trasmesso, da tempo, atti e preventivi di spesa al sindaco di Locri Giovanni Calabrese, dopo aver compiuto un percorso di costante sensibilizzazione sul tema, insieme a tutto il gruppo consiliare di “Impegno e Trasparenza-Pd”:
Dunque, servono 2.500 euro al mese più 19 euro per ora di effettiva chiamata in reperibilità nelle ore notturne, da destinare al personale antincendio.
Poche migliaia di euro al mese per salvare tante vite umane.
Facciamolo sapere al presidente Oliverio, affinché possa farsi latore del nostro messaggio al ministro Lorenzin e fare in modo che la Regione Calabria, inserendo la proposta tra le pieghe della revisione del piano di rientro dal debito, intervenga prima possibile.
Naturalmente, ci sono tanti altri problemi da risolvere nella sanità del nostro comprensorio, ma il “benaltrismo” non serve, soprattutto in questi casi. Servono atti e impegni concreti e non “sparate mediatiche” a effetto.
Rispristinare l’elisoccorso anche nelle ore notturne, infatti, sarebbe un buon inizio per la rivalutazione della sanità locridea.
Al di là delle tante (troppe) chiacchiere e della confusione che si genera nell’opinione pubblica quando si parla di sanità nella Locride.
direttore@lentelocale.it