di Redazione (Fotogallery e Video di Enzo Lacopo)
SIDERNO – «I problemi della Locride non arrivano a Roma, e la colpa è anche dell’assemblea dei sindaci». Tre ore di dibattito per chiedere sostegno allo Stato forse non basteranno ai primi cittadini della comprensorio, riuniti a Siderno per esprimere solidarietà e vicinanza all’assessore regionale al lavoro Federica Roccisano, vittima di un’intimidazione nella notte tra il 20 e il 21 febbraio. Tuttavia ieri un primo passo è stato compiuto. Davanti ad un’ampia platea l’assoComuni ha chiesto azioni concrete da Roma a sostegno di un comprensorio ormai abbandonato a se stesso. «La solidarietà non deve diventare una clausula di stile – ha espresso il presidente del comitato dei primi cittadini Giuseppe Strangio – c’è un grave deficit di tutto perché non abbiamo nulla e siamo relegati in totale abbandono». Dal canto suo il vescovo della diocesi di Locri-Gerace non ha risparmiato critiche ai politici: «Le intimidazioni sono gesti che esprimono malessere – ha ribadito il presule – è compito della politica saperli cogliere non attraverso convegni ma con azioni concrete». Presenti nell’aula del consiglio comunale sidernese anche il capogruppo del Pd a Palazzo Campanella Sebi Romeo, il consigliere regionale Giuseppe Neri e il presidente della commissione antimafia Arturo Bova. «Questa non è la mia Locride e il territorio che voglio rappresentare – ha concluso l’assessore Roccisano – la Locride è altro e lo dimostreremo con i fatti».