Il governatore della Calabria ha rassicurato sullo start degli pseudo cantieri per l’allestimento, l’esecuzione e la realizzazione della succitata opera soprattutto in fase progettuale da parte dell’Anas, mentre il leader sindacale originario di Pazzano pone l’accento su veri e propri interventi risolutivi e non su semplici palliativi tendenti ad allungare nel tempo l’agonia di intere fette di territorio calabrese sofferenti da tanto, troppo, tempo.
du Antonio Baldari
Stavolta la rondine non dovrà andare via, piuttosto dovrà tornare per dirci se sarà davvero “Primavera” per la galleria della Limina; eh già perché, da ciò che è stato riportato dalle cronache della settimana scorsa, pare che per il noto traforo della Locride collegante il versante jonico a quello tirrenico della Calabria sarà la volta buona tra un mesetto circa e quindi nel prossimo marzo, al massimo aprile. Per un periodo che dovrebbe vedere l’abbrivio dei lavori di ristrutturazione posto che non sarà chiuso al traffico, in tal modo non originando una caterva di problemi, su tutti quello di arzigogolati spostamenti per raggiungere l’altro lato della regione, bensì sarà per così dire trattato “chirurgicamente” con degli interventi mirati da porre in sicurezza l’intera struttura, dopo oltre trent’anni di manutenzione del tutto assente!, oltreché, ed in special modo, gli utenti.
Che attendono con impazienza di vedere concretamente realizzata tale iniziativa, di cui si parla insistentemente da circa un anno ma che al momento tranne qualche piccola produzione cartacea di documenti sia pur importanti, non ha visto alcunché mentre altrove, sempre in Calabria, si sta dando prova provata che dalla teoria progettuale si è passati ai fatti, con lavori iniziati e in via di esecuzione se non di finalizzazione tra qualche settimana, nel pieno rispetto dei tempi tecnici precedentemente stabiliti. Nel Catanzarese, nel Cosentino e nel Crotonese ma non nel Reggino.
Ordunque, una rondine farà primavera? Il governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, ha rassicurato sullo start degli pseudo cantieri per l’allestimento, l’esecuzione e la realizzazione della succitata opera soprattutto in fase progettuale da parte dell’Anas, all’indomani di un incontro svoltosi in Cittadella regionale, a seguito del quale si è appreso che l’arteria lungo la “Strada Grande Comunicazione” sarà chiusa al traffico, dalle ore 22 alle ore 6 del mattino, per poi permettere regolarmente la viabilità e per un periodo di circa un anno e mezzo.
A questo è legato il discorso dell’ammodernamente della Strada provinciale 5, “Limina-Mammola”, quale percorso alternativo e che rientrerebbe nel novero delle altre strutture viarie dell’area Sud della Calabria, e segnatamente l’area metropolitana di Reggio Calabria, per la quale si è recentemente espresso anche il segretario generale della Cisl nazionale, Luigi Sbarra, che ha invitato le Istituzioni regionali e nazionali ad aprire seriamente una fase progettuale che risolva il cronico stato di arretratezza della provincia di Reggio Calabria, ancora prima di pensare ad altre opere, su tutte il Ponte sullo Stretto. Ragion per cui il leader sindacale originario di Pazzano pone l’accento su veri e propri interventi risolutivi e non su semplici palliativi, tendenti ad allungare nel tempo l’agonia di intere fette di territorio calabrese sofferenti da tanto, troppo, tempo; staremo vedere a chi il tempo darà ragione nel…tempo e se, in special modo, darà ragione ai cittadini che aspettano ancora. Fiduciosi?