di Gianluca Albanese
LOCRI – E’ noto che “facebook”, il fortunato social network inventato da Mark Zuckerberg, è un mezzo immediato ed efficace per far conoscere le proprie idee e opinioni, anche se a volte si eccede e, se il self control difetta agli autori dei “post”, può succedere che s’incappi in qualche incidente diplomatico.
Locri, 28 aprile 2016. Come se non bastassero i dubbi irrisolti, le congetture e i veleni che da quattro mesi ormai si trascina la cronaca dopo il caso delle presunte e denunciate intimidazioni ai vecchi dirigenti dello Sporting Locri (la squadra di calcio a cinque femminile che milita da diversi anni in serie “A”) arrivano le magliette col logo della squadra perforate da ipotetici proiettili, che tanto piacciono all’attuale patron Vittorio Zadotti, il quale, tramite il suo profilo facebook, nel tardo pomeriggio di ieri ha lanciato il suo messaggio di propaganda che riportiamo integralmente: “La nuova maglia dello Sporting Locri Fans Club. In tessuto veramente “traspirante” per lo sport e per il tempo libero. Una provocazione di un grande artista della Locride. Presto la sua collezione su www.sporting-locri.it”.
Una provocazione, quella delle magliette coi buchi dei proiettili, che non è piaciuta a molti. Nemmeno al più grande sponsor di Zadotti alla presidenza dello Sporting Locri, ovvero il sindaco di Locri Giovanni Calabrese che, sempre sul proprio profilo facebook, ha scritto nella tarda serata di ieri le seguenti riflessioni notturne. “Considero – ha scritto il sindaco di Locri – l’iniziativa pubblicitaria dello Sporting Locri volgare ed offensiva nei confronti della nostra città di Locri.
Ho chiesto oggi pomeriggio a Vittorio Zadotti, Presidente dello Sporting e mio amico personale, di ritirare immediatamente quelle magliette che procurano solamente disagio ed ulteriore fastidio a Locri ed alla Locride.
Locri non merita iniziative del genere!!!!
I locresi sono stanchi di questa vicenda della squadra di calcio femminile che ci ha reso ridicoli in tutto il mondo.
Sono certo che Vittorio, amico e persona sensibile, raccoglierà tempestivamente il mio invito.
Locri vuole chiudere definitivamente questa vicenda che, a causa delle note e tristi vicende, ha lasciato in tutta la città tanta amarezza e profonda delusione.
Dopo quanto accaduto negli ultime mesi, forse converrebbe cambiare denominazione trasferire altrove la squadra”.
Al di là del periodo finale del “post” di Calabrese, in cui ammette, implicitamente, che potrebbe essere alle viste il trasferimento verso altri lidi della squadra di calcio a cinque femminile della quale è sempre stato tifoso, va rilevato come il primo cittadino di Locri abbia più volte fatto riferimento all’antica amicizia con Zadotti e alla sua capacità di comprendere che forse, stavolta, ha passato il segno.
E invece? E invece, la replica del tycoon romano di origini locridee è arrivata, con l’aggiunta di parecchia benzina sul fuoco delle polemiche. Già, perché sfruttando il proprio “avatar” “Viktor Zadoski”, Vittorio Zadotti ha replicato al vetriolo, inserendo anche argomentazioni che nulla hanno a che vedere con la squadra di calcio a cinque, come ad esempio, la gestione del call center “Call & Call” di via Oliverio, che sorge in un immobile di proprietà di Zadotti e del quale il sindaco Calabrese è consulente aziendale.
Ma non solo, a proposito di gaffe, Zadotti scrive che “Io non mi sono spaventato di lavorare a Locri” che non è esattamente l’espressione più felice che potesse uscire dalla sua tastiera.
Lente Locale è riuscita a realizzare tre “screenshot” della piccata replica di Zadotti a Calabrese, prima che lo stesso autore li cancellasse da facebook, e li offre alla vostra lettura.
Va ricordato, infine, che Vittorio Zadotti è attualmente nel CdA dell’ente Terme di Antonimina-Locri, che sta per affrontare un delicato processo finalizzato alla privatizzazione dello stabilimento termale.
Ah, a proposito di terme…tra i sostenitori dell’iniziativa di Zadotti c’è l’attuale presidente del CdA del consorzio termale, ed ex sindaco di Locri Francesco Macrì, che oltre ad avere espresso il proprio plauso per l’idea delle magliette “sparate” si è prenotato la propria maglietta, indicandone il numero. Macrì, infatti, vuole la numero 53, ovvero il suo anno di nascita. Rimane – aggiungiamo noi – un dubbio sulla taglia: sarà XL o XXL?