(fonte corrieredellacalabria.it)
SAN LUCA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e del Gruppo di Locri hanno arrestato 11 persone, mentre un’altra è ricercata, ritenute appartenenti o contigue alle cosche di San Luca Nirta “scalzone” e Romeo “staccu”.
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Tra gli indagati, arrestati in esecuzione di un’ordinanza del gip di Reggio Calabria su richiesta della Dda, figurano anche alcuni imprenditori. Le accuse contestate sono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, concorso in illecita concorrenza con minaccia o violenza aggravata dall’aver favorito un sodalizio di tipo mafioso, frode nelle pubbliche forniture e furto di inerti.
L’operazione di oggi, denominata “Italia che lavora”, rappresenta uno sviluppo dell’inchiesta “Inganno” che nel dicembre scorso ha portato all’arresto di due boss della cosca, dell’ex sindaco di San Luca Sebastiano Giorgi e di un ex assessore di San Luca. L’operazione trae origine da un’indagine avviata nel 2005 dai carabinieri di San Luca, in cui sono poi confluite le risultanze di altre operazioni condotte dell’Arma quali ‘”Crimine”, “Reale”, “Saggezza”, “Metano a San Luca”. Inchieste che, secondo gli investigatori, hanno consentito di documentare l’operatività delle cosche di San Luca nel condizionamento dell’aggiudicazione e dell’esecuzione degli appalti pubblici banditi.
Il Comune di San Luca è stato sciolto per infiltrazione mafiosa nel maggio 2013 e l’ultimo sindaco in carica, Sebastiano Giorgi, è stato arrestato dai carabinieri nel dicembre scorso per associazione mafiosa.