di Gianluca Albanese
LOCRI – Le onde altissime che arrivano quasi sul lungomare trasformandolo per una sera in una sorta di “malecòn” dell’Avana; la percentuale di umidità vicina al 100%; la statua di Nosside che veglia sul tavolo dei relatori. La lista di “Impegno e Trasparenza” che candida a sindaco Antonio Cavo ha presentato così le proprie proposte programmatiche relative ai temi delle politiche sociali e giovanili. Sul calar della sera o, per dirla col Leopardi «In sul calar del sole».
Antonio Cavo, nella sua introduzione, ha ricordato i prossimi appuntamenti pubblici: sabato sera il comizio di Pino Mammoliti e Demetrio Naccari Carlizzi e domenica l’incontro pubblico a Moschetta. Quindi, prima di lasciare spazio ai candidati consiglieri, ha spiegato che «Abbiamo scelto di incontrare i cittadini all’aperto, in pubblico, tutti insieme”. Quindi è toccato al “decano” Rino Rinaldi introdurre i candidati che hanno esposto i singoli temi.
ANTONIO GUERRIERI
Se ancora ha un senso la tradizionale dicotomia tra falchi e colombe dello stesso schieramento politico, beh, lui non appartiene alle seconde. Ha ripercorso l’excursus dell’Università di Locri che non c’è più attraverso il richiamo ad alcuni articoli di stampa senza tralasciare di evidenziare che molti sono stati redatti da Domenica Bumbaca «candidata consigliera della lista a supporto di Calabrese. Sia Scopelliti che Calabrese quando era assessore provinciale al ramo – ha detto – diedero ampie rassicurazioni sul mantenimento della struttura che permetteva a molti giovani della zona e della Piana che non si potevano permettere di studiare fuori di conseguire una laurea, ma nel corso degli anni, furono molti i debiti che si accumularono per colpa di molti Comuni che non pagarono le rispettive quote e invece di sollecitare i pagamenti – ha proseguito Guerrieri – hanno creato una fondazione che era composta, essenzialmente, dai Comuni morosi, tra cui Locri quando era amministrata dall’allora sindaco Francesco Macrì, che invece di fare fronte ai propri impegni, preferì fare le feste e accendere mutui per rifare delle strade che sicuramente non erano una priorità rispetto al mantenimento dell’università». Quindi, cita un altro articolo «In cui – ha detto – si dà notizia dell’apertura della sede di un’università privata nel palazzo che ospita il call center». Quindi, l’ultimo affondo: «E inutile dire in campagna elettorale, come fanno quelli di “Tutti per Locri” che se vincono loro si battono per riportare l’università a Locri perché quando Calabrese ha avuto la possibilità di fare qualcosa non ha ottenuto risultati». Poi, l’altro argomento forte: «Bisogna riattivare la consulta delle associazioni e la consulta giovanile che sono in letargo da qualche anno. Personalmente – ha concluso – ritengo che far partecipare l’assessore comunale alle Politiche Giovanili alla consulta costituisca un’indebita intromissione lesiva dell’autonomia della consulta stessa».
MARIA ANTONELLA GOZZI
L’avvocato e portavoce di LocRinasce ha detto che «Va avviata un’attività di programmazione organica che sappia coinvolgere in maniera sinergica le associazioni e le agenzie educative presenti nel territorio, riqualificando la biblioteca comunale, armonizzandone l’attività col costruendo centro di aggregazione giovanile che sorgerà a piazza De Gasperi grazie alla precedente amministrazione Lombardo che ha intercettato i fondi Pon necessari per avere un’opera del genere a Locri senza gravare sulle casse del Comune». Quindi, dopo essersi soffermata sulla minuziosa descrizione del centro di aggregazione giovanile «Che metterà in contatto i produttori di cultura coi giovani, spaziando nell’universo multimediale», la Gozzi ha aggiunto che «Vanno valorizzate le iniziative di ricerca e il consiglio comunale dei ragazzi, creando anche una segreteria unica per il disbrigo delle pratiche burocratiche in loco degli studenti iscritti ai tre atenei calabresi».
ABDEL HAMID TANAN
ll candidato calabrese ha premesso che «Sono figlio di immigrati ma mi sento locrese al 100% perchè la mia formazione non è diversa da quella dei miei compagni di avventura politica e credetemi che non sono stato candidato per il vezzo di avere un figlio di immigrati in lista, ma perché so bene che il concetto di integrazione va al di là delle politiche di inclusione sociale di chi non è nato qui, ma si estende a tutti i cittadini, che devono tornare ad avere a cuore la cosa pubblica senza cedere al disinteresse e al disimpegno civico»
GIORGIA TAVERNA
L’esperta di gestione dei fondi comunitari ha detto che «Il nostro primo impegno sarà quello di creare uno sportello unico di avviamento al lavoro, tale da accompagnare i giovani disoccupati alla ricerca di occasioni di impiego, partendo dalla compilazione del semplice curriculum fino all’intercettazione di fondi nazionali ed europei, grazie ai quali si possono dare ai nostri giovani grandi occasioni di formazione e lavoro anche nel campo del volontariato. L’importante – ha concluso – è assicurare la giusta progettualità ed evitare il triste fenomeno dei tanti fondi stanziati dall’UE per il Sud che tornano indietro per la mancanza di progetti congrui»
RINO RINALDI
Il dirigente scolastico si è soffermato sul concetto di “Patto sociale nella città educativa” «che consta – ha detto – di un cammino comune dei sottoscrittori, della condivisione di percorsi, processi e obiettivi nell’ottica di una cooperazione decisionale tra enti e istituzioni con pari dignità per mettere in rete le associazione e le agenzie educative che attualmente viaggiano per i fatti loro. Deve nascere dal basso – ha aggiunto Rinaldi – un percorso che deve durare negli anni, sviluppando la crescita democratica e la capacità di stare insieme che è essa stessa un processo democratico, sedendoci tutti attorno a un tavolo per trovare assieme le soluzioni per una crescita compiuta della cultura e del senso civico».