LOCRI – Grintose, sorprendenti e toste, sono queste le caratteristiche principali che contraddistinguono Le Rivoltelle, donne dal cuore rock. Dopo il tutto esaurito ad ogni concerto, come quello di Locri, ad agosto, Le Rivoltelle dal cinque ottobre sono in rotazione radiofonica con il brano Taglia 38. E noi, le abbiamo incontrate per scoprire, i sogni, le aspirazioni, i successi, le ambizioni delle giovanissime quattro ragazze, vero talento del panorama nazionale musicale.
Da dove prende spunto il nome della vostra band, “Le Rivoltelle”?
Non abbiamo semplicemente cercato uno spunto, un pretesto, un nome accattivante. Noi siamo Le Rivoltelle, questa è la nostra identità. Rivoltelle: un plurale femminile che sottende la nostra voglia di fare rivoluzione usando le sette note.
Di voi hanno scritto che avete una «personalità ironica e anticonformista», un’anima «molto rock», definizioni che descrivono a trecento sessanta gradi la vostra musica. Ma a quale musica rock prendono spunto i vostri testi?
Ogni nostra canzone è una storia. Sono tanti i frammenti di vita di cui ci siamo appropriate durante il nostro eterno girovagare artistico. Ci sentiamo sempre in viaggio, proprio come moderne Chatwin; e il nostro girovagare racconta tutto in chiave rock: dal fascino dell’Europa sino alla tradizione del Sud.
Una carriera in ascesa, passando dal singolo “La notte”, al primo album d’esordio del 2011 “Donne Italiane”, al secondo album del 2012 “Le Rivoltelle”. E poi ancora le partecipazioni al Macerata Musicultura Festival 2011, allo showcase Popkomm Live di Berlino, il Gran Galà del Festival di Sanremo, “Una notte per Caruso – Premio Caruso 2012”, le trasmissioni televisive “DoReCiakGulp” e “Di che talento sei?”. Vi aspettavate un tale successo?
Ripensare a questi eventi ci fa venire i brividi. La nostra grinta però prescinde dal palcoscenico: conosciamo un solo modo di andare in scena, mettendoci cuore e anima. Siamo molto contente di quello che ci sta succedendo in questo periodo e ringraziamo la nostra produzione (Cristiani Music) che continua a farci vivere questo sogno.
Il brano “Taglia 38” dal cinque ottobre in tutte le radio, ha fatto molto discutere. Criticato e amato, ha smosso coscienze politiche, e ha acceso i riflettori ancora una volta sullo stereotipo della ragazza magrissima, che sfila sulle passerelle, o danza nei più importanti corpi di ballo, idealizzata dalle adolescenti. Quali difficoltà avete incontrato scrivendo questo brano?
Taglia 38 nasce innanzitutto come canto di solidarietà alla nostra conterranea Mary Garret (Maria Francesca Garritano), licenziata dalla scala di Milano per aver denunciato il dilagare dell’anoressia tra le ballerine. Ma è subito diventata una canzone di lotta, di ribellione a tutti i modelli illusori che vengono proposti da televisione e giornali. Modelli che richiedono assurdi standard di magrezza assoluta e di bellezza costruite a tavolino. Le femmine che ci piacciono non hanno problemi di linea e sono belle perché sognano senza misura.
Il vostro target è quello ben definito, ma aspirate ad allargare il vostro bacino oppure selezionate un pubblico elitario?
Il nostro pubblico è meraviglioso. Ci segue e ci coccola attraverso i social network e nei nostri live si crea sempre un’empatia speciale. Non ci piacciono le categorizzazioni e non crediamo esistano tipi di pubblico, esistono solo persone a cui arriva la nostra musica, che ci apprezzano e altre che invece non lo fanno…e questo ci piace perché pungola sempre la nostra creatività e ci sprona a fare sempre meglio!
Quali sono i vostri progetti discografici futuri e i vostri sogni ancora chiusi nel cassetto?
Per il momento ci dedichiamo alla promozione del nostro ultimo album “Le Rivoltelle” che ci impegna con live in giro per l’Italia. Per quanto riguarda il resto…abbiamo sogni troppo grandi per tenerli chiusi dentro un cassetto.
SIMONA ANSANI
Video del brano musicale Taglia 38
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