di Gianluca Albanese
SIDERNO – Ma davvero i giovani (e meno giovani) che hanno chiamato le telecamere di “Striscia la notizia” pensano che da domani, dopo il servizio del “Tg satirico” di Canale 5, scompariranno i cumuli di rifiuti abbandonati dalle strade e verranno riaperti piscina e centro polifunzionale, completato il teatro e inaugurato il palazzetto dello sport?
Beata ingenuità.
Un po’ come quella manifestata da coloro che portarono le Iene all’ospedale di Locri qualche mese fa.
E’ quanto ci sentiamo di sottolineare nell’era in cui, mentre gli strumenti di legge consentono l’accesso agli atti amministrativi per essere informati sulla reale situazione di ogni procedimento, e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica può trovare, a Siderno in particolare, spazio in comitati di quartiere, associazioni, pro loco, consulta cittadina e chi più ne ha più ne metta, c’è gente che trova utile portare le telecamere di una Tv nazionale nella propria città, giusto per gettare qualche altra badilata di letame, a una comunità che nel quotidiano (spesso invisibile e comunque a basso impatto mediatico) resta, come la sua storia insegna, operosa, vivace, laboriosa e partecipe alla vita pubblica e in un immaginario collettivo a uso e consumo del popolino della Tv commerciale e dei social network porta lo stigma della mafiosità e del degrado.
Come se i cumuli di rifiuti abbandonati fossero una piaga tipica del posto, o se non fossero note le vicende finite nelle aule dei tribunali tra gli ex soci della piscina, lo sgombero del centro polifunzionale a opera di un’amministrazione incalzata da commissioni di accesso sospettose e pugnalata alle spalle da estensori di lettere anonime finite nei fascicoli che contano. Come se non fossero sotto gli occhi di tutti i lavori in corso nel piazzale del teatro di via Amendola e l’impegno dei giovani delle associazioni che riqualificano zone periferiche curando le piazze e il verde pubblico e che redigono progetti di sviluppo a partnership pubblico/privato per progetti di legalità e recupero delle periferie, o che, con la scusa del concorso nazionale dei gonfaloni, predispongono pacchetti turistici per quando usciremo da questa triste vicenda del CoVid.
Questi cittadini, che invece di lamentarsi sui social o di scrivere a “Striscia la notizia” e “Le Iene” si rimboccano le maniche per la propria città, non vengono da Marte, non sono figli di programmi di risanamento inviati dalle Prefetture o dalle redazioni di Mediaset: sono di Siderno e onorano il nome, la storia e il prestigio di questa città ogni giorno.
Così come onorano la loro appartenenza alla comunità i tanti cittadini che hanno deciso di candidarsi per tornare ad amministrare Siderno che nell’ultimo decennio ha avuto più commissariamenti che amministratori liberamente eletti. Aspiranti sindaci e consiglieri, infatti, non hanno bisogno del pistolotto degli inviati di “Striscia” o dei suoi conduttori, perchè in gioco si sono già messi di loro sponte, nonostante la vigenza di una legge, come l’articolo 143 del Testo Unico degli Enti Locali preveda lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose sulla base di un semplice sospetto e non di condotte oggettivamente rilevate. Una legge che, così come è oggi, non incoraggerebbe le candidature per amministrare una città del Sud e che oggi viene criticata anche da insigni studiosi del fenomeno mafioso come Enzo Ciconte.
Peccato che per i giovani (e meno giovani) che invocano la “giustizia mediatica” di “Striscia” e delle “Iene” le prediche di Ficarra e Picone contino più del pensiero autorevole e accademico di Enzo Ciconte.
Noi, come cittadini di Siderno rispediamo al mittente ogni “cicchetto” televisivo e invitiamo i nostri concittadini che hanno chiamato “Striscia la notizia” a metterci la faccia in maniera costruttiva e a candidarsi alle prossime elezioni comunali. Magari, nel frattempo, possono impegnarsi nelle tante associazioni e comitati presenti sul territorio e che i rifiuti sulla spiaggia o nelle vie cittadine, li cacciano con le loro mani, nelle tante giornate di impegno volontario per la tutela dell’ambiente che a Siderno (e non altrove) si sono sempre svolte e grazie alle quali questa città, la scorsa estate, ha ottenuto di nuovo la “Bandiera Blu” della “Fee” che le telecamere di “Striscia”, per ovvie ragioni, non hanno ripreso.